Ticino e Grigionitaliano

I commenti al Vangelo di domenica 28 gennaio

Calendario Romano Mc 1,21-28 / IV Domenica del Tempo ordinario

Le parole sono pietre

di Dante Balbo*

Il nostro tempo è caratterizzato da un immenso mare di comunicazione, sui giornali, in televisione, sui social, nello scorrere dei messaggi di whatsapp, nei commenti di facebook, nei contatti quotidiani. Se però guardiamo in queste onde che ci investono, la sensazione è che non lascino traccia, o meglio, ci coinvolgano emotivamente sul momento, ma poi ci ritroviamo essenzialmente indifferenti. Nulla più ci stupisce, tranne il senso di smarrimento di fronte ad una violenza gratuita che si solleva per ogni argomento, laddove la presunta anonimità permette di dire qualsiasi cosa, senza che siamo coinvolti davvero. L’unica possibilità di uscire da questa corrente ininterrotta, inutile, se non dannosa, è fermarsi, cercare qualcosa che valga la pena di essere ascoltato, un linguaggio che vada al cuore del nostro desiderio, che risponda alle nostre domande più intime, che sappia ascoltare la nostra infelicità e donarci salvezza. Nel Vangelo di questa domenica si parla dell’impressione che Gesù fece ai suoi contemporanei, stupiti per il suo potere, ma soprattutto per le sue parole: parlava con autorità, non come i sapienti del suo tempo. Le parole sono pietre, ha detto uno scrittore abituato a muoversi nelle pieghe sottili del linguaggio, trovando associazioni evocative, che risvegliano lo stupore per la densità dei significati, per la bellezza vertiginosa per cui è sufficiente una frase a suggerire un mondo. Gesù non è diverso, anzi, è lui che ci ha insegnato parole così intense che di lui Pietro, capo degli Apostoli, ebbe a dire: «Tu solo hai parole di vita eterna». Questo tempo che ci prepara al cammino di Quaresima e di Pasqua, non è ordinario nel senso di banale, ma di quotidiano, lo spazio per scoprire la profondità di queste parole, perché ognuna di esse può essere pietra per costruire la casa sulla roccia che rende la nostra vita eterna, cioè definitiva, sicura, indistruttibile. Per questo, nel grande rumore delle chiacchiere, le Sue parole non passeranno.

*Il Respiro spirituale di Caritas Ticino in onda su TeleTicino e online su YouTube

Calendario Ambrosiano Lc 8,22-25 / Santa Famiglia

In ogni figlio un futuro da scoprire

di don Giuseppe Grampa

Quando Gesù , adulto, deciderà risolutamente di salire alla Città santa luogo del compimento della sua esistenza, certo avrà riconosciuto percorsi e luoghi imparati. Penso che compito della famiglia, dei genitori soprattutto, sia quello di trasmettere ai propri figli con la vita i significati, i valori, le ragioni del vivere, trasmettere quel patrimonio di senso che costituisce il lascito più prezioso di una generazione all’altra.
Portando per mano il dodicenne Gesù fino al Tempio di Gerusalemme Maria e Giuseppe non condizionano la sua libertà, ma lo introducono nella grande storia del loro popolo.
Così per ognuno di noi: se siamo qui è perché qualcuno ci ha presi per mano e ci ha accompagnati nel cammino della vita e della fede.
Ma la pagina evangelica ci riserva una sorpresa: Gesù resta nel Tempio e conferma questo gesto con una parola che può sembrare impertinente: «Perché mi cercavate…Io devo occuparmi delle cose del Padre mio».
Annota l’Evangelista che né Maria né Giuseppe comprendono questa parola. Annotazione che allude alla misteriosa identità di questo ragazzo, ancora oscura per i suoi Genitori. Ci sono parole di Dio che restano misteriose, .più grandi della nostra intelligenza, inafferrabili dai nostri concetti. Ma in qualche misura ogni figlio pur generato da quest’uomo e da questa donna, con il colore degli occhi di sua madre e il carattere di suo padre, pur così somigliante nei tratti del volto resta per i suoi genitori una parola inedita e che non è dato di comprendere appieno.
C’è in ogni figlio una promessa di futuro, un sogno che non è dato di poter esaurire o dominare, ma solo accogliere, accompagnare, sostenere.
Possiamo dire che la famiglia siede tra il passato e il futuro: custodisce e trasmette un passato e si apre ad un futuro che può essere decifrato solo negli occhi dei figli.

26 Gennaio 2024 | 16:47
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