Ticino e Grigionitaliano

I commenti al Vangelo di domenica 26 febbraio

Calendario Romano Anno A / Mt 4,1-11 / I Domenica di Quaresima

In amore, anche con Dio, si ricomincia sempre

di Dante Balbo*

Ogni anno è la stessa storia: come le stagioni anche i tempi liturgici si susseguono regolarmente. L’unica differenza è che siccome la Pasqua è una festa mobile, sposta l’inizio della Quaresima. Senza memoria un popolo non esiste, senza rivisitare la propria storia un amore è sospeso nell’evanescenza di un attimo. Per questo si può cogliere il ritorno del tempo di Quaresima come un’occasione per rileggere la nostra storia, il cammino d’amore che Dio ha fatto con noi. L’inizio non è stato dei migliori, almeno considerando i risultati: Dio ha fatto tutto bene, ci ha creati simili a Lui, ci ha posti in una condizione di confidenza, in un posto magnifico, dove non c’era spazio per il dolore o la morte come la conosciamo ora. Poi come afferma don Willy Volonté, qualcosa è andato storto, tutto questo si è rotto, la paura è entrata nel cuore dell’uomo, paura di sé, di Dio, dell’altro. Questo sfacelo ha coinvolto tutta la realtà, la creazione intera, che ha perso la propria armonia. Gli effetti sono chiari, non solo nelle guerre, nelle violenze, negli squilibri sociali ed economici, ma anche nel dolore innocente, nella fragilità e nella solitudine. Tornare all’inizio ci aiuta a guardarci dentro, a constatare questa ferita radicale che i cristiani chiamano peccato di origine e che il Battesimo cancella ma non risana del tutto, perché questo è un processo che si concluderà definitivamente nell’ultimo inizio, quello che non avrà fine. In questo primo evento catastrofico si inserisce un altro inizio, quello del cammino di Gesù, che, anche se senza peccato, ha condiviso con noi il drammatico momento in cui l’uomo è stato tentato. Non per nulla è chiamato il Nuovo Adamo, perché ha sopportato la tentazione e ha vinto. Noi forse non siamo capaci, ma Dio in amore ci supera sempre ed è pronto a ricominciare: da Oggi questo tempo si chiama Quaresima.
*Dalla rubrica televisiva Il Respiro spirituale di Caritas Ticino in onda su TeleTicino e online su YouTube

Calendario ambrosiano Anno A / Mt 4,1-11 / Domenica I di Quaresima

Nella tentazione di Gesù, la fragilità dell’uomo

di don Giuseppe Grampa

All’inizio della sua missione Gesù è tentato da Satana. Il testo odierno adopera tre termini per indicare questa misteriosa presenza: «diavolo», «tentatore», «Satana». Ma molti altri sono, nelle pagine evangeliche, i nomi del male: «demonio», «maligno», «avversario», «nemico», «principe di questo mondo», «Beelzebul». Il male assume volti e forme mutevoli. Il primo termine, «diavolo», é quasi familiare. Il termine è greco e significa «divisione»: tutto ciò che scava inimicizia, erige muri di separazione, genera distanza ed estraneità. Diabolica la nostra separazione da Dio e dai nostri simili. Il secondo nome è «tentatore». Tutte le volte che le nostre scelte sono guidate da ciò che è seducente piuttosto che da ciò che è vero, giusto e buono, allora il tentatore è all’opera. E infine il terzo nome: «Satana», cioè «l’avversario»: indica tutto ciò che si oppone a Dio.
L’evangelo odierno, ricordandoci questa presenza vuole tener viva in noi la consapevolezza del male che sfigura il volto dell’uomo e della terra. Guardiamo a noi stessi e al mondo con serena capacità di apprezzamento pur tenendo conto della dura verità che anche la preghiera ci ricorda: «Liberaci dal male». Bisogna riconoscere che il mondo ha le sue notti, c’è una geografia del male, tanti i suoi volti e i suoi nomi.
Il prossimo 6 marzo l’Europa celebrerà la «Giornata dei Giusti» per ricordare uomini e donne che non si sono sottratti alla responsabilità di resistere all’alta marea della disumanità e in particolare alla follia nazifascista. Non hanno ceduto alla tentazione del quieto vivere, del farsi i fatti propri, del non guardare negli occhi le vittime. Grazie a loro, tanti ebrei soprattutto ma non solo, sono stati salvati. Grazie a loro non dobbiamo vergognarci di far parte dell’umanità.
Entriamo in Quaresima con l’aspro segno delle ceneri, memoria della nostra fragilità e di quella polvere del suolo con la quale il Creatore ci ha plasmati a sua immagine e somiglianza. Questa la nostra dignità.

25 Febbraio 2023 | 17:38
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