Ticino e Grigionitaliano

I commenti ai Vangeli di domenica 20 agosto

Calendario romano 

Anno A / Mt 15, 21-28 / XX Domenica del Tempo ordinario 

Per una donna e un sogno l’Occidente è cristiano 

di Dante Balbo,dalla rubrica Il Respiro spirituale di Caritas Ticino in onda su TeleTicino e online su YouTube 

L’episodio della vita di Gesù narrato in questa domenica coincide con una svolta nella sua missione, che diventerà evidente quando alcuni greci chiederanno di lui poco prima della sua passione: il suo Vangelo non è destinato solo ai figli di Israele. Una donna straniera, di quei Cananei che il popolo ebraico avrebbe dovuto sterminare per avere la terra promessa, si rivolge a Gesù chiedendogli di guarire la sua bambina posseduta da uno spirito immondo. Il maestro le risponde con apparente durezza che non è lecito dare ai cani il cibo dei padroni, in cui cani era l’insulto con cui erano chiamati i pagani. La donna non si rassegna e ricorda che anche i cani si sfamano delle briciole che cadono dalla tavola dei padroni e ottiene non solo il miracolo, ma anche l’elogio del Signore per la sua grande fede. L’interpretazione comune è che Gesù abbia semplicemente messo alla prova la Cananea, sapendo cosa avrebbe fatto se avesse risposto correttamente. In realtà altre volte il 

Messia aveva detto che la sua missione era per le pecore perdute della casa d’Israele, quindi il suo atteggiamento in questa circostanza è coerente, tuttavia la fede di quella madre gli tocca il cuore e si apre alla misericordia e benevolenza, forse cogliendo l’universalità della sua opera. Anche i primi Apostoli si muovevano verso le comunità ebraiche della diaspora, finché accaddero diversi fatti che spostarono il percorso della Chiesa verso i pagani. La donna Cananea è per così dire un precursore, così come il sogno di Paolo di un Macedone che lo invitava a predicare da loro è lostarter,il colpo di fucile che ha proiettato il cristianesimo in Europa. I pagani dell’Asia Minore erano già oggetto di evangelizzazione, ma l’Occidente non era ancora toccato dalla nuova fede. La donna dalla fede grande ha forse aperto questa strada e il sogno di Paolo l’ha concretizzata e a noi non resta che ringraziare lo Spirito che ha ispirato lei e l’apostolo delle genti.


Calendario ambrosiano 

Anno A / Mt 11, 16-24 / Domenica XII dopo Pentecoste 

Una promessa di Gesù: la salvezza per tutti 

di don Giuseppe Grampa

L’evangelo di questa domenica raccoglie parole diverse di Gesù che, dopo aver fatto l’elogio di Giovanni il Battista rinchiuso nelle prigioni di Erode, rivolge parole di rimprovero ai suoi contemporanei con una piccola parabola. Dice alla gente, parafrasandolo: «Siete come bambini svogliati e capricciosi che non hanno voglia né di metter in scena un gioco allegro né di inscenare un lamento… Giovanni Battista era predicatore aspro e rigoroso e ve ne siete fuggiti ma fuggite anche da me criticando il mio stile conviviale e accogliente». 

In altri termini: non volete scegliere. E continua il rimprovero proprio per quelle località che pur avendo visto i prodigi compiuti non si sono convertite. Provocatoriamente Gesù fa l’elogio di quattro località che potremmo ritenere «irregolari»: Tito e Sidone, situate in territorio pagano, Sodoma e Gomorra città dissolute. Più volte Gesù ha indicato uomini e donne stranieri come modelli di adesionealla sua Persona. Gesù vuol dire che genti che non hanno il sangue di Abramo e non appartengono al popolo della Promessa non sono per questo esclusi. Dirà, anzi, che anche dalle pietre Dio può suscitare figli di Abramo. Il popolo che Dio va raccogliendo da tutte le genti non avrà nel sangue. Nella razza la sua ragion d’essere. E Gesù, venuto per i malati e non per i sani, frequenterà volentieri gente che allora era disprezzata per la propria condotta morale. Solo la fede, affidamento a Colui che il Padre ha mandato, sarà condizione di appartenenza a questo nuovo popolo. Davvero nessuno è escluso, perché è venuto affinché nessuno vada perduto. 

Una sola la condizione, racchiusa nella parola «conversione». Nella lingua greca, questo termine indica il mutamento di mentalità, vuol dire anzitutto «volgere lo sguardo verso», «orientare la propria vita a». Questo e solo questo è decisivo: che la persona di Gesù e la sua parola divengano la ragione del nostro vivere, pensare, decidere. 

19 Agosto 2023 | 22:02
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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