Papa e Vaticano

Dall'Assemblea sinodale continentale di Praga un primo testo conclusivo

È uscito in queste ore, preludio ad un documento più articolato, un primo testo conclusivo redatto quando erano presenti ancora i delegati laici, donne e uomini, all’assemblea sinodale continentale che a Praga è ancora in corso di svolgimento, ora solo con i vescovi, rappresentanti degli episcopati europei. L’evento infatti è dal 5 al 12 febbraio 2023, i laici hanno lavorato fino al 9 febbraio 2023.

Qui il testo di sintesi diffuso dalla Segreteria del Sinodo. Si tratta di un documento di base, generico, nel quale tuttavia alcune sfide vengono già tratteggiate: il fatto che la sinodalità non sia un metodo ma uno stile di vita della Chiesa stessa fondato sul discernimento, come superare le tensioni, mantenendo un’unità nella diversità, e poi alcuni temi da rimettere all’ordine del giorno, tra questi: le donne, la ministerialità, la liturgia, la formazione alla sinodalità . Un doveroso pensiero viene espresso nei confronti dell’Ucraina e di Turchia e Siria colpite, queste ultime nazioni, dal recente, drammatico, sisma. Qui il testo in esteso, in attesa del documento conclusivo che sarà molto più articolato.

Il testo conclusivo dell’Assemblea (in attesa del documento finale)

«Abbiamo vissuto quattro giorni di ascolto e dialogo a partire dalle risonanze suscitate dallo Documento di lavoro per la tappa continentale all’interno delle Chiese da cui proveniamo. Come Assemblea continentale europea, ci rendiamo conto di aver vissuto un’esperienza profondamente spirituale attraverso il metodo sinodale.

Ringraziamo lo Spirito che ci ha guidato per il dono ricevuto e qui desideriamo condividerlo. Abbiamo approfondito le intuizioni che le comunità ecclesiali del nostro continente hanno maturato attraverso il processo sinodale, nonché le tensioni e gli interrogativi che le Chiese europee si trovano ad affrontare [1] . Soprattutto, abbiamo sentito ancora una volta il dolore delle ferite che segnano la nostra storia recente, a cominciare da quelle che la Chiesa ha inferto attraverso i soprusi perpetrati da persone che svolgevano un ministero o un ufficio ecclesiale. Abbiamo accennato più volte alla spietata violenza della guerra di aggressione che ha sfigurato l’Ucraina. Abbiamo pensato alle vittime del terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria.

Il nostro lavoro è stato ricco ed entusiasmante, anche se non privo di problemi e difficoltà. Ci ha permesso di guardare negli occhi la Chiesa in Europa, con tutti i tesori delle due grandi tradizioni latine e orientali che la compongono. Con una consapevolezza cresciuta nel corso dell’Assemblea, sentiamo oggi di poter affermare che la nostra Chiesa è bella, mostra una varietà che è anche la nostra ricchezza. Sentiamo di amarla ancor più profondamente, nonostante le ferite che ha inferto, per le quali ha bisogno di chiedere perdono per poter passare alla riconciliazione, alla guarigione della memoria e all’accoglienza dei feriti. Siamo convinti che questi sentimenti riempiano anche il cuore di tutte le persone che dal settembre 2021 sono coinvolte nel cammino del Sinodo 2021-2024.

Durante i giorni dell’Assemblea abbiamo vissuto un’esperienza spirituale che è possibile incontrarsi, ascoltarsi e dialogare a partire dalle nostre differenze e al di là dei tanti ostacoli, muri e barriere che la nostra storia ci pone davanti. Abbiamo bisogno di amare la varietà all’interno della nostra Chiesa e sostenerci a vicenda nella stima reciproca, rafforzati dalla nostra fede nel Signore e dalla forza del suo Spirito.

Per questo vogliamo continuare a camminare in stile sinodale: più che una metodologia, la consideriamo uno stile di vita della nostra Chiesa, di discernimento comunitario e di discernimento dei segni dei tempi. Concretamente, vogliamo che questa Assemblea Continentale non rimanga un’esperienza isolata, ma diventi un appuntamento periodico, basato sull’adozione generale del metodo sinodale che permea tutte le nostre strutture e procedure a tutti i livelli. In questo stile sarà possibile affrontare i temi sui quali il nostro impegno deve maturare e intensificarsi: l’accompagnamento dei feriti, il ‘protagonismo’ dei giovani e delle donne, l’apprendimento delle persone emarginate, ecc.

Lo stile sinodale ci permette anche di affrontare le tensioni in una prospettiva missionaria, senza lasciarci paralizzare dalla paura, ma traendo da esse l’energia per proseguire il cammino. Due in particolare sono emersi nel nostro lavoro. La prima incoraggia l’unità nella diversità, sfuggendo alla tentazione dell’uniformità. Il secondo lega la disponibilità all’accoglienza come testimone dell’amore incondizionato del Padre per i suoi figli con il coraggio di annunciare la verità del Vangelo nella sua interezza: è Dio che promette «Amore e verità si incontreranno» (Sal 85,11). .

Sappiamo che tutto questo è possibile perché lo abbiamo sperimentato durante questa Assemblea, ma ancor più perché la vita delle Chiese da cui proveniamo lo testimonia. Pensiamo qui in particolare al dialogo ecumenico, che ha avuto una forte eco nel nostro lavoro, e anche al dialogo interreligioso. Ma soprattutto crediamo che sia possibile perché c’entra la grazia: costruire una Chiesa sempre più sinodale è un modo per attuare concretamente l’uguaglianza nella dignità di tutti i membri della Chiesa, fondata nel battesimo. Ci configura come figli di Dio e membra del corpo di Cristo, corresponsabili dell’unica missione di evangelizzazione affidata dal Signore alla sua Chiesa.

Siamo fiduciosi che il proseguimento del Sinodo 2021-2024 possa sostenerci e accompagnarci, in particolare affrontando a livello di Assemblea sinodale alcune priorità:

  • approfondire la pratica, la teologia e l’ermeneutica della sinodalità. Dobbiamo riscoprire qualcosa che è antico, appartiene alla natura della Chiesa, ed è sempre nuovo. Questo è un compito per noi. Stiamo muovendo i primi passi su un sentiero che si apre man mano che lo percorriamo;
  • affrontare la questione di una Chiesa tutta ministeriale, come orizzonte di una riflessione su carismi e ministeri (ordinati e non ordinati) e sui rapporti tra di essi;
  • esplorare le forme di un esercizio sinodale dell’autorità, cioè il servizio di accompagnamento della comunità e di salvaguardia dell’unità;
  • chiarire criteri di discernimento sul processo sinodale e quali decisioni appartengono a quale livello, dal locale all’universale.
  • prendere decisioni concrete e coraggiose sul ruolo delle donne all’interno della Chiesa e sul loro maggiore coinvolgimento a tutti i livelli, anche nei processi decisionali e decisionali;
  • considerare le tensioni attorno alla liturgia, per rileggere sinodalmente l’Eucaristia come fonte di comunione;
  • favorire la formazione alla sinodalità di tutto il Popolo di Dio, con particolare riguardo al discernimento dei segni dei tempi in vista dello svolgimento della missione comune;
  • rinnovare un vivo senso della missione, colmare il divario tra fede e cultura per riportare il Vangelo nei sentimenti delle persone, trovare un linguaggio capace di articolare tradizione e aggiornamento, ma soprattutto camminare con le persone piuttosto che parlare di loro o a loro. Lo Spirito ci chiede di ascoltare il grido dei poveri e della terra in Europa, e in particolare il grido disperato delle vittime della guerra che chiedono una pace giusta.

Amare la Chiesa, la ricchezza della sua diversità, non è un sentimentalismo fine a se stesso. La Chiesa è bella perché il Signore la vuole tale in vista del compito che le ha affidato: annunciare il Vangelo e invitare tutte le donne e gli uomini ad entrare nella dinamica di comunione, partecipazione e missione che costituisce la sua ragion d’essere être, animato dalla perenne vitalità dello Spirito. Costruire la nostra Chiesa europea significa allora rinnovare il nostro impegno a svolgere questa missione, anche nel nostro continente, in una cultura segnata dalle tante diversità che conosciamo.

 Affidiamo la continuazione del nostro cammino sinodale ai Santi Patroni e Martiri d’Europa!

 Adsumus Sancte Spiritus !

[1] Di questo lavoro darà conto un documento più articolato che sarà inviato alla Segreteria Generale del Sinodo come contributo alle prossime tappe del processo sinodale, e principalmente alla stesura dell’Instrumentum laboris dell’Assemblea sinodale in corso in ottobre. Insieme a molte informazioni sul nostro lavoro e alle videoregistrazioni di tutte le sessioni plenarie, questo documento sarà disponibile sul sito web dell’Assemblea continentale di Praga, https://prague.synod2023.org, e sui siti web delle Conferenze episcopali che desiderano renderlo pubblico nelle diverse lingue nazionali.

Leggi su catt.ch altri contributi del dossier dedicato a Praga e al Sinodo

10 Febbraio 2023 | 08:13
Tempo di lettura: ca. 5 min.
praga (2), sinodo2021-23 (221)
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