Internazionale

COP28: un accordo che segna l'inizio della fine dei combustibili fossili

Mercoledì, al vertice sul clima del COP28, dopo due settimane di dibattiti e negoziati combattuti i rappresentati di quasi 200 Paesi hanno concordato di iniziare a ridurre il consumo globale di combustibili fossili. L’obiettivo? Scongiurare i peggiori impatti del cambiamento climatico. Si sigla così un accordo unico nel suo genere, che segna la storia dell’impegno internazionale alla lotta contro il cambiamento climatico. La parola chiave che ha portato a questo risultato è «avviare una transizione», con un’espressione che ha raccolto il consenso di tutti, certamente meno forte di «eliminazione» dei combustibili fossili. Il Papa, lo ricordiamo, non aveva potuto partecipare agli inizi del vertice, come previsto, perchè colpito da influenza. Tuttavia, alla luce del risultato ottenuto, le sue parole (vedi sotto) lette dal segretario di Stato vaticano Parolin che ha partecipato alla conferenza di Dubai risultano profetiche: «»Il 2024 sia anno di svolta». E la svolta, anche se con tempi lunghi, pare ci sia stata. Una svolta comunque che ha ancora tanti punti interrogativi, come evidenzia in Svizzera l’organizzazione di ispirazione cristiana Azione Quaresimale, presente al vertice di Dubai con una sua delegazione (vedi sotto).

L’accordo, quindi, intende inviare un segnale forte agli investitori e ai responsabili politici: il mondo è ora unito nel desiderio di abbandonare i combustibili fossili, atto che secondo gli scienziati è l’ultima speranza per evitare la catastrofe climatica.

Più di 100 Paesi hanno esercitato forti pressioni per inserire chiaramente nell’accordo COP28 un terminologia forte per «eliminare gradualmente» il petrolio, il gas e il carbone. Questa volontà si è pero scontrata con la forte opposizione dell’OPEC (il gruppo di produttori di petrolio guidato dall’Arabia Saudita), che insisteva per una riduzione delle emissioni senza rinunciare a determinati combustibili.

Questa battaglia ha portato il vertice ai tempi supplementari mercoledì. L’accordo proposto chiede in particolare di «abbandonare i combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato ed equo (…) in modo da raggiungere l’azzeramento delle emissioni entro il 2050, in linea con la scienza».

L’accordo

Concretamente il testo punta a realizzare l’obiettivo fissato nel 2015 nell’accordo di Parigi, cioè quello di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi rispetto all’epoca preindustriale. Il documento, di 21 pagine, invita dunque i Paesi ad abbandonare i combustibili fossili dai loro sistemi energetici attraverso tre misure fondamentali.

Per prima cosa è necessario «triplicare la capacità di produzione di energia rinnovabile entro il 2030». Su questo punto lo scritto ha sottolineato per la prima volta l’importanza e il contributo dell’energia nucleare per praticare un’efficace transizione dai combustibili fossili verso sistemi energetici più puliti. Un’istanza che ha raccolto i favori della Francia, nazione che da anni investe in questa tecnologia.

Di riflesso, come seconda misura è doveroso «accelerare gli sforzi per ridurre l’utilizzo del carbone». Su questa linea d’onda è dunque essenziale «accelerare» lo sviluppo e l’impiego di «tecnologie (come la cattura e lo stoccaggio del carbonio) pensate a ripulire le industrie più difficile da decarbonizzare».

Il Papa e la conferenza sul clima di Dubai

Ricordiamo che papa Francesco avrebbe dovuto essere presente al vertice di Dubai, ma l’influenza che lo ha colpito ha reso impossibile il viaggio. Presente per il vaticano è stato il cardinale segreatario di Stato Pietro Parolin. Parolin ha letto il discorso di Francesco alla Cop28 di Dubai, in cui il Pontefice ha chiesto ai leader del mondo di superare «divisioni» e «tifoserie» per procedere a un’azione comune contro la devastazione del Creato, «offesa a Dio», e per frenare «deliri di onnipotenza» e «avidità senza limiti»: «L’ora è urgente. La storia vi sarà riconoscente». Il Pontefice ha poi sfatato il tabù delle nascite e dei poveri come responsabili della crisi in atto e auspicato: «Il 2024 sia anno di svolta», parole che alla luce del risultato ottenuto dalla conferenza, hanno anche un po’ il sapore della profezia.

Qui si può leggere l’intervento del Pontefice.

leggi anche: Azione Quaresimale e i punti interrogativi sull’accordo di Dubai

fonte: agenzie/red

Leggi anche all’inizio di COP28 il commento introduttivo del prof. Krienke della Facoltà di teologia di Lugano

13 Dicembre 2023 | 11:18
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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