Ticino e Grigionitaliano

Come rimanere nella sua Parola? Liturgia, catechesi, carità dalla Bibbia alla vita di tutti

Incontro online con la CBF.
Incontro online con la CBF (nell’immagine le informazioni)

di Ernesto Borghi

In questa quinta Domenica della Parola di Dio intitolata «Rimanete nella mia Parola» (Gv 8,31), che si trova all’interno della settimana ecumenica per eccellenza nell’anno, la Federazione Biblica Cattolica (CBF) ha ritenuto di non considerare questo solo come un invito appassionato del Gesù giovanneo, ma anzitutto come un interrogativo fondamentale per ciascuno e per l’intera Chiesa di Gesù Cristo, a cominciare da quella cattolica. La CBF ha un respiro mondiale e nel rapporto tra dimensioni locali e dimensioni planetarie è chiamata a svolgere il suo ruolo formativo, dalla Bibbia alla costruzione di un umanesimo del cuore e della mente, in spirito di collaborazione con tutti coloro che si riconoscano, nella Chiesa e nella società in questa logica a favore del bene comune.

Come è possibile rimanere fedeli alla Parola del Dio del Sinai e di Gesù Cristo in modo che il valore fondamentale di essa, ossia l’amore concreto per ogni essere umano e per ogni elemento del Creato sia proposto anzitutto nella vita quotidiana?

Riflettendo su quella che è la normalità della vita ecclesiale, come abbiamo potuto fare anche nell’Assemblea Plenaria CBF (Mar del Plata 17-21 aprile 2023), a tutti, da un capo all’altro del nostro Pianeta, è risultato chiaro che, pur considerando le differenze culturali, sociali ed economiche, il valore dell’amore effettivo per gli altri, manifestazione essenziale dell’amore al Dio di Gesù Cristo, si può praticare certamente. Quando? Come? Se le tre dimensioni fondamentali della vita ecclesiale, ossia catechesi, culto/liturgia e carità solidale sono in stretta connessione tra loro a partire dalle radici bibliche e così si realizzano.

Infatti le tre direttrici dell’esistere ecclesiale sono proprio queste:

approfondire i connotati radicali e storici della fede cristiana;

vivere la memoria dell’Ultima cena e altri momenti culturali in vista dell’esistenza quotidiana;

cercare di considerare l’attenzione agli altri come asse portante della propria quotidianità.

Ovviamente ciò è vero, se si vuole essere discepole e discepoli di Gesù Cristo nella logica propria anzitutto delle origini e della Parola di Dio contenuta nelle Scritture bibliche. Lo ricorda, per esempio, il cap. 2 degli Atti degli Apostoli, quando presenta – siamo al v. 42 – quali caratteri ecclesiali di base il racconto delle parole e azioni del Nazareno crocifisso e risorto, la comunione fraterna, la memoria dell’Ultima cena e la preghiera.

La considerazione dei valori emergenti dai testi del Primo e del Nuovo Testamento come base per le scelte pastorali concrete nei tre ambiti appena citati: questa è la via decisiva per dare un futuro significativo alla Chiesa di Gesù Cristo nelle nostre società multiculturali e globalizzate, un futuro nel quale le giovani generazioni possano trovare proprio in un rapporto moderno con le Scritture bibliche occasioni di umanizzazione sempre migliori.

Rimanere nella Parola del Dio di Gesù Cristo non è una scelta facile, ma diventa impossibile se non si sa bene di che cosa si tratti e quale sia la rilevanza umanizzante formidabile di questa Parola, affidata agli esseri umani, a cominciare da coloro che si dicono credenti ebrei e cristiani, perchè sia il punto di riferimento basilare della loro vita e sia oggetto appassionato ed appassionante della loro azione formativa.

          Catechesi, culto/liturgia e carità solidale, dalla Bibbia alla vita di tutti: prendiamo sul serio questa prospettiva di azione, dal Nord al Sud, dall’Ovest all’Est del nostro Pianeta, moltiplicando le occasioni in cui vivere le relazioni tra questi ambiti della vita ecclesiale. Essere Chiesa di Gesù Cristo in modo radicale è possibile, quando ci si confronta con la Parola di Dio insieme ad altre persone. E oggi abbiamo opportunità anche formative davvero così numerose che non condividere questa direttrice di azione sarebbe davvero, riconosciamolo, irresponsabile sotto troppi punti di vista di carattere religioso e culturale, ma soprattutto ampiamente umano.

Interventi dal mondo

Per raccogliere degli elementi conoscitivi e dei suggerimenti pratici su questi temi abbiamo chiesto a tre esperti dell’analisi ed interpretazione bibliche, provenienti da tre continenti diversi – Mariana Zossi dall’America del Sud, Eric Morin dall’Europa e George Ossom-Batsa dall’Africa – di proporci alcune riflessioni dalla Bibbia rispettivamente all’educazione alla fede, alla preghiera e liturgia e alla carità solidale che ci possano aiutare nel considerare queste prospettive, antiche e sempre nuove, della vita ecclesiale e, in particolare, della nostra Federazione.

Ciascuno dei tre colleghi parlerà nella sua lingua fondamentale di riferimento e il testo del suo intervento è a disposizione, come la Federazione ha realizzato nelle quattro iniziative precedenti per «La Domenica della Parola di Dio», dal 2020 ad oggi, in altre tre lingue.

          Mariana Zossi, argentina, nata a Tucuman nel 1966, suora domenicana e appassionata docente di Sacra Scrittura in varie istituzioni accademiche e pastorali in Argentina. ha concentrato il suo intervento sul tema dell’educazione alla fede, sarà in lingua spagnola si intitola Un diálogo que abre caminos de fe. La educación en la fe como cultura del diálogo a partir de Mc 7,24-30.

          Il secondo relatore è Eric Morin, nato a Parigi nel 1963, prete diocesano dal 1992. Inseigne au Collège des Bernardins (Paris) où il est également directeur des études. Vicario episcopale incaricato della formazione, da quattro anni è direttore del Servizio Biblico «Évangile et Vie» e della prestigiosa rivista «Cahiers Évangile». Il titolo del suo intervento, in francese, che tratterà un aspetto del rapporto tra Bibbia e culto religioso è Romains 8,14-30: quand la Bible nous apprend à prier

          Conclude la serie dei relatori George Ossom-Batsa. Nato a Dzamam (Ghana) nel 1959, presbitero cattolico, è professore straordinario di Teologia Biblica (Department for the Study of Religions, University of Ghana) e coinvolto nella pastorale biblica dei catechisti e delle comunità, soprattutto rurali. Il titolo del suo intervento, in inglese, che tratterà del tema della carità solidale, è Matthew 25:31-46: a justice possible for all.

Per collegarsi a questo incontro internazionale si utilizzi, dalle h. 14 del 20 gennaio, il link https://c-b-f.me/DPD2024-Conference Sarà possibile anche leggere e scaricare i testi degli interventi nella lingua desiderata tra le quattro proposte.

Cenni conclusivi e prospettive per il futuro

          Quanto è possibile ascoltare dalle parole efficaci ed appassionate di Mariana Zossi, Eric Morin e George Ossom-Batsa hanno delineato delle prospettive e fatto riflettere, ci auguriamo, sulla rilevanza essenziale di una vita ricca di fiducia nel Dio del Sinai e di Gesù Cristo che si articoli secondo una logica sempre più fondamentale ed essenziale: vivere in modo sempre più intelligente ed intenso l’approfondimento esistenziale della propria fede nella catechesi, nel culto a cominicare dalle celebrazioni che fanno memoria dell’Ultima cena e nelle azioni di carità solidale verso gli altri. Nessuno di questi tre ambiti può essere vissuto a prescindere o in scarso rapporto con gli altri due. Le Scritture bibliche lo dicono spessissimo, dal Primo al Nuovo Testamento.

          Quando? Ogniqualvolta sottolineano quanto lo sviluppo del rapporto dell’essere umano con Dio passi attraverso la coltivazione della propria interiorità nel confronto con l’attenzione d’amore divina verso gli esseri umani, fatta di liberazione dal male e di riconoscenza per il bene ricevuto.

          Come? Facendo notare che ogni persona non è fatta per rispettare norme e precetti fini a se stessi, ma per vivere l’amore manifestato da Dio non anzitutto e soltanto a mani giunte, ma utilizzandole ben aperte a favore di chiunque ne abbia bisogno e cercando, nella preghiera le capacità per realizzare queste azioni solidali ad immagine e somiglianza della scelta di Gesù Cristo crocifisso e risorto a vantaggio di chiunque.

          Dalla Bibbia alla vita quotidiana: questo è il percorso a cui chiama anche la «V Domenica della Parola di Dio», in questo inizio di 2024, contraddistinto ancora da guerre sanguinose da un capo all’altro del Pianeta, e in particolare nella zona del mondo che ha visto nascere le religioni che in Abramo vedono un capostipite della loro identità. Nel percorso formativo appena evocato, fatto di riletture costanti dei testi scritturistici e della propria esistenza, dai testi in se stessi ai valori che ne derivano a distanza di molti secoli dalla loro redazione, si gioca, crediamo, una parte fondamentale del futuro della Chiesa di Gesù Cristo e della ragione decisiva della sua esistenza. Questa consapevolezza deve essere sempre più effettiva nel cuore e nella mente di chiunque abbia a cuore l’identità religiosa cristiana e, ancora di più, l’avvenire felice delle generazioni attuali e future.

          Rimanere nella Parola del Dio di Gesù Cristo non è una scelta facile, ma diventa impossibile se non si sa bene di che cosa si tratti e quale sia la rilevanza umanizzante formidabile di questa Parola, affidata agli esseri umani, a cominciare da coloro che si dicono credenti ebrei e cristiani, perchè sia il punto di riferimento basilare della loro vita e sia oggetto appassionato ed appassionante della loro azione formativa.

          Catechesi, liturgia e carità solidale, dalla Bibbia alla vita di tutti: prendiamo sul serio questa prospettiva di azione, dal Nord al Sud, dall’Ovest all’Est del nostro Pianeta, moltiplicando le occasioni in cui vivere le relazioni tra questi ambiti della vita ecclesiale, sapendo che si è Chiesa di Gesù Cristo in modo radicale quando ci si confronta con la Parola di Dio insieme ad altre persone. E oggi abbiamo opportunità anche formative davvero così numerose che non condividere questa direttrice di azione sarebbe davvero, riconosciamolo, irresponsabile sotto troppi punti di vista di carattere religioso e culturale, ma soprattutto ampiamente umano.

20 Gennaio 2024 | 15:22
Tempo di lettura: ca. 6 min.
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