Ticino e Grigionitaliano

Claro: Via Crucis realizzata da quattro parrocchiane. Il 3 marzo, la benedizione con mons. de Raemy

Una piccola chiesa parrocchiale in cui ancora «mancava» qualcosa, un parroco attento alle necessità della propria Comunità e un gruppo di quattro parrocchiane – Fulvia Dell’Era-Laffranchi, Lorita Rossi, Barbara Käser-Cima e Loredana Sartore (foto) – con la passione per le icone bizantine e la capacità concreta, grazie a diversi corsi seguiti nel tempo, di realizzarle. Tre «ingredienti» che hanno permesso, con un lavoro iniziato nel 2018 su iniziativa del parroco, don Gregorio Maliszewski, di dotare la chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano di Claro di una sua personalissima Via Crucis, che verrà ufficialmente benedetta il prossimo 3 marzo da mons. Alain de Raemy alle 17.30.

Un lavoro eseguito sotto la cura della maestra iconografa Anne Chiesa: «Anche se la Chiesa ortodossa – spiega Anne– non conosce la tradizione delle Vie Crucis, non è insolito trovarla rappresentata attraverso le icone. Il nostro è un modello italiano, che risente dell’influenza occidentale contemporanea, pur continuando a riproporre alcuni elementi tipici anche del mondo orientale: il suo simbolismo, il gioco di prospettive, la rappresentazione «trasfigurata» dei personaggi».

Anne si avvicina al mondo delle icone già all’età di 20 anni: «Da ragazza ero affascinata dai libri d’arte sulle icone. In seguito, ho iniziato io stessa a riprodurle con l’acquerello e a studiare approfonditamente il contesto storico spirituale di queste raffigurazioni, immergendomi nella teologia ortodossa, per poi avere la fortuna, a Ginevra, di seguire il mio primo vero corso di iconografia. Da allora non mi sono più fermata».

Durante i corsi per adulti organizzati in Ticino sull’arte delle icone, incontra proprio tre delle quattro parrocchiane autrici della Via Crucis di Claro. Da lì, «è nata l’idea di coinvolgermi nel loro progetto. A loro ho trasmesso la tecnica tradizionale: dalla preparazione del supporto su legno di tiglio, alla posa dei fogli d’oro, poi lucidati con la pietra d’agata, l’uso dei pigmenti naturali per i colori amalgamati con l’uovo e l’aceto, la loro applicazione, come dicono gli ortodossi, «dalle tenebre alla luce», ovvero dai colori scuri a quelli chiari».

Per la realizzazione le parrocchiane si sono incontrate mensilmente, iniziando ogni seduta di lavoro con la recita di una preghiera e proseguendo nel silenzio: «Erano anni, racconta Loredana, che desideravo tentare un percorso così, dopo aver seguito diversi corsi al monastero di Poschiavo. La pandemia ci ha un po’ impedito di continuare a ritmo spedito: per nove mesi siamo state ferme per poi terminare solo nella primavera dello scorso anno ». Un’iniziativa, sostenuta per i costi del materiale e un contributo alla maestra, dal locale Consiglio parrocchiale, «che lascerà una traccia a lungo. La bellissima amicizia che è venuta a crearsi tra di noi infatti continua tuttora. Abbiamo tutte vissuto il compito con intensità spirituale, come momento di contemplazione. Lo scambio e l’arricchimento reciproco sono stati grandissimi».

La benedizione delle icone, il 3 marzo, avverrà nel contesto della tradizione ormai consolidata di percorrere la Via Crucis in una chiesa sempre diversa del Vicariato: «Sarà un bel momento poter festeggiare assieme la riuscita del lavoro. Le icone si armonizzano molto bene con la chiesa; il sole vi si riflette e crea luminosità, rendendole simbolicamente «finestre» aperte sul Mistero».

Laura Quadri

2 Marzo 2023 | 10:50
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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