Bielorussia, il presidente dei vescovi non può rientrare in patria

Proseguono le tensioni in Bielorussia, e arrivano a coinvolgere anche la più alta istituzione ecclesiale del paese. L’arcivescovo di Minsk e presidente della Conferenza episcopale bielorussa, monsignor Tadeusz Kondrusiewicz, non può rientrare in patria dallo scorso 31 agosto.

Mons. Kondrusiewicz era stato in Polonia per partecipare ad alcune celebrazioni in onore della Madonna di Częstochowa. Al momento di tornare a Minsk, tuttavia, il vescovo è stato fermato per un controllo al posto di frontiera di Kuznitsa Belostokskaja: le guardie si sono rifiutate di farlo rientrare nei confini bielorussi.

Il sito Vatican News riporta che «la notizia, diffusa dall’arcivescovo mediante un comunicato, è stata confermata il primo settembre dallo stesso presidente bielorusso Aleksander Lukashenko«. «Monsignor Kondrusiewicz non è l’unico ad essere stato raggiunto da questo divieto», ha precisato lo stesso Lukashenko, che poi ha affermato: «Non importa se è cattolico, ortodosso o musulmano: deve rispettare la legge. C’è una doppia responsabilità se mischi chiesa e politica».

Il presidente Lukashenko è stato confermato nella sua carica dalle elezioni del 9 agosto, che però sono state contestate da un ampio numero di cittadini. Lukashenko è in carica ininterrottamente dal 1994, e secondo l’opposizione i risultati delle votazioni sarebbero sistematicamente manipolati. Da agosto, in Bielorussia si susseguono manifestazioni di piazza per chiedere le dimissioni di Lukashenko.

Anche Papa Francesco aveva espresso la sua vicinanza al popolo bielorusso nell’Angelus dello scorso 16 agosto: «Seguo con attenzione – aveva detto il Santo Padre – la situazione post-elettorale in questo paese e faccio appello al dialogo, al rifiuto della violenza e al rispetto della giustizia e del diritto. Affido tutti i bielorussi alla protezione della Madonna, regina della pace». Lo stesso monsignor Kondrusiewicz aveva riferito ai fedeli di Minsk il messaggio del Pontefice.

Nelle ultime ore la Presidenza del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (CCEE) ha manifestato la propria solidarietà all’arcivescovo di Minsk, chiedendo «un immediato ritorno a casa» di mons. Kondrusiewicz e auspicando che tutti possano «impegnarsi per risolvere pacificamente il conflitto e a perseguire, con fiducia, la via del dialogo per il bene dell’uomo e della società intera».

4 Settembre 2020 | 15:00
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