«Chiamati all'amore». Una proposta del Carmelo di Locarno-Monti
Si terrà sabato 23 marzo, alle ore 15 presso il Carmelo di Locarno-Monti, il secondo incontro del ciclo «Essere figli», con padre Fabio Silvestri OCD, dal titolo «Chiamati all’amore». La vicenda di S. Teresina di Lisieux non è solo la storia di una grande santità personale, ma è anche quella di una santità famigliare. Come vivere allora oggi un’esperienza cristiana della famiglia, con le sue ferite e con le sue gioie? Forse S. Teresa potrà indicarci una via…
Il movimento ecclesiale carmelitano
Il Movimento Ecclesiale Carmelitano (MEC) è nato nel 1993 per iniziativa del teologo P. Antonio Maria Sicari, che ha guidato la nascita di un’esperienza di comunione tra religiosi e laici affinché, nel rispetto delle loro diverse vocazioni, potessero condividere in modo nuovo le ricchezze del carisma carmelitano.
Il nome stesso del MEC esprime già i contenuti essenziali proposti dall’esperienza.
MOVIMENTO: questo concetto non indica tanto una categoria sociologica, quanto piuttosto una dimensione teologica e storica tipicamente ecclesiale. «Essere movimento», infatti, significa voler partecipare allo stesso «movimento» che definisce e anima la Chiesa: il movimento dell’Amore di Dio Padre che – nel Figlio e per mezzo dello Spirito Santo – si incarna e si fa storia nel mondo. La Chiesa, a sua volta, è chiamata a «camminare» per portare questo Amore a tutti gli uomini. Attraverso il dono del proprio carisma, quindi, il MEC desidera essere una «patria spirituale», ospitale e dinamica, dove l’Amore di Dio si fa incontrabile e tangibile: per essere accolti in una reale comunione e, nello stesso istante, per essere invitati al proprio movimento d’amore verso il prossimo.
ECCLESIALE: la nostra esperienza si definisce «ecclesiale» per esprimere un filiale e sincero amore per la Chiesa – riconosciuta come Madre – per contribuire al dono della sua «Comunione» e per imparare a servirne le necessità, i drammi e lo slancio per l’evangelizzazione. I Santi carmelitani, in particolare, hanno sempre riconosciuto come propria e specifica «dimora vocazionale» il cuore stesso della Chiesa, cioè il luogo più intimo dell’Amore che la genera. Il MEC desidera vivere di tutti i doni istituzionali e carismatici che la Chiesa offre, accogliendo e rispettando, in maniera particolare, le diverse vocazioni e i diversi stati di vita, nella loro specifica identità. Si rivolge principalmente al laicato, perché è soprattutto attraverso i laici che la Chiesa deve rendersi presente e operante nel mondo.
CARMELITANO: il carisma del Carmelo – che ha più di ottocento anni di vita – e che fino ad ora è stato quasi esclusivamente riferito a consacrati e consacrate, viene adesso offerto in maniera nuova alla partecipazione dei laici, secondo la loro specifica identità ecclesiale e in comunione con i religiosi. Il carisma è, d’altra parte, un ulteriore dono dello Spirito per vivere il proprio Battesimo, per amare sempre più Cristo secondo un particolare aspetto del Suo mistero e per edificare la Sua Chiesa. Il carisma carmelitano, più in particolare, nel modo tipico in cui è sperimentato all’interno del MEC, educa il cristiano a conoscere la massima profondità del suo cuore, per scoprirlo intimamente abitato dal mistero del Dio Trino e capace, per questo, di raggiungere le profondità di ogni altro cuore, di ogni avvenimento e di tutta la realtà. L’esperienza della propria unicità e profondità personale, nella preghiera e nella vita, diventa quindi principio per la massima apertura missionaria. Questo sguardo si sviluppa, in particolare, grazie all’esperienza, che è anche laicale, del dono dei «consigli evangelici», riconosciuti come vera e propria «antropologia originaria».
Il Movimento Ecclesiale Carmelitano è diffuso in numerose città d’Italia e all’estero è presente in Libano, Romania, Lettonia, Belgio, Stati Uniti, Colombia. Il 16 luglio del 2003 è stato riconosciuto come associazione privata di fedeli dal Vescovo di Brescia.
Domenica 24, dopo l’incontro, seguirà una Santa messa celebrata con tutta la comunità di monache alle ore 8.