A fine udienza generale, il Papa torna a invocare la pace per il Medio Oriente, l'Ucraina e Myanmar e ricorda che la guerra «è una sconfitta in cui chi guadagna di più sono i fabbricatori di armi».
A fine udienza generale, il Papa ricorda le popolazioni di Terra Santa e Ucraina piagate dai conflitti e lancia un appello per chi è vittima di torture che «feriscono la dignità della persona»
Alla virtù cardinale della fortezza «che ci aiuta a superare paure, angosce e prove della vita», Francesco dedica la sua catechesi all'udienza generale di oggi: «Ci fa marinai resistenti che non si spaventano e non si scoraggiano».
Il Papa all'udienza ricorda i volontari uccisi a Gaza mentre consegnavano aiuti alla popolazione e mostra un vangelo e un rosario di un giovane soldato ucraino ucciso sul fronte russo-ucraino. La «giustizia» al centro della catechesi del Papa.
All’udienza generale, il Papa dedica la catechesi alla virtù che ha come radice l'amore con cui Cristo risponde alle sofferenze: non c’è cosa, per quanto piccola, purché sopportata per amore di Dio, che passi senza ricompensa presso Dio.
«In un mondo dominato dall’apparire, dai pensieri superficiali, dalla banalità sia del bene che del male, l’antica lezione della prudenza merita di essere recuperata». Lo ha detto il Papa nella catechesi all'udienza generale in Piazza San Pietro proseguendo la serie di catechesi dedicate alle virtù.
Dopo otto catechesi dedicate ai vizi, Francesco introduce la riflessione su quel «bene che nasce da una lenta maturazione della persona, fino a diventare una sua caratteristica interiore»: è sorretto dalla grazia di Dio ma va coltivato con la buona volontà.
Alla folla tornata in Piazza San Pietro per l'udienza generale l'invito del Papa ad approfittare della Quaresima per lottare contro questo male, dietro il quale «si nasconde il peccato radicale, l'assurda pretesa di essere come Dio». Il «vero rimedio» è l'umiltà
All’udienza generale, nella nona catechesi sui vizi e le virtù, Francesco si sofferma sull’invidia e la vanagloria.
All'udienza generale Francesco riflette su una «malattia dell'anima» che può insinuarsi e prostrare una persona fino ad abbatterla: questo «demone subdolo» va combattuto pensando a Gesù che «ci porta la gioia della risurrezione»
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