In occasione della Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani, che ricorre oggi 30 luglio, l’Unicef ricorda che a livello globale il 23% delle vittime sono bambine e adolescenti. Nell’Unione europea, la forma di tratta più comunemente segnalata è quella ai fini di sfruttamento sessuale, una forma di violenza di genere che colpisce in modo sproporzionato le donne e le ragazze che rappresentano il 95% delle vittime registrate.
Domani sarà a New York, dopo essere passata dal Libano e dal Kenya. E prima ancora da Washington. Non sta mai ferma suor Gabriella Bottani, missionaria comboniana, da quando nel 2015 è diventata coordinatrice di Talitha Kum, il network delle religiose che in tutto il mondo combattono contro la tratta di persone. Dagli angoli più remoti del mondo alle Nazioni Unite, dalle vittime di grave sfruttamento ai potenti della Terra, suor Gabriella non si tira mai indietro.
Gli ultimi dati dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro «sono senza appello»: sono 21 milioni le persone costrette al lavoro forzato, tra cui lo sfruttamento sessuale. Secondo il rapporto sul traffico di esseri umani dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC), con sede a Vienna, quasi un terzo delle vittime sono minori e oltre il 70% del totale è costituito appunto da donne e bambine.
Record negativo per l'anno in corso. Dietro il picco nel traffico vi sarebbe la richiesta di manodopera a basso costo nella vicina Malaysia. Dall’inizio dell’anno la polizia ha soccorso 974 persone, superando già le 622 del 2018. Onu: in Thailandia vi sono circa 4,9 milioni di migranti, i quali costituiscono oltre il 10% della forza lavoro.
La comboniana italiana, coordinatrice della Rete mondiale «Talitha Kum», insignita a Washington del «Tip Report Hero» alla presenza del segretario di Stato Mike Pompeo.
Questa mattina, 11 aprile, Francesco ha ricevuto i partecipanti alla Conferenza internazionale sulla tratta di persone, organizzata dalla Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Nonostante gli sforzi compiuti, sulla tratta – dice – c’è ancora «molto» da fare.
Al centro dei lavori, le azioni concrete e sinergiche della Chiesa universale per combattere il fenomeno. Padre Fabio Baggio: uno dei compiti del meeting sarà quello di rendere operativi gli Orientamenti Pastorali approvati da Papa Francesco.
Intervista a Padre Michael Czerny, Sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo umano integrale.
L’appello dell’osservatore permanente Bernardito Auza al Palazzo di Vetro
Parlando della tratta, il primo atteggiamento da assumere «è mettersi nei panni dell'altro, delle vittime». In realtà, la tratta è una violazione della dignità e dei diritti umani, una mercificazione della vita, sottolinea all'Agenzia Fides la religiosa Eurides Alves de Oliveira, che fa parte della Rete «Un grito por la Vida».
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