Suor Gabriella Bottani durante la cerimonia di premiazione
Internazionale

Usa, a suor Gabriella Bottani il premio «Eroe contro la tratta umana»

«Per aver salvato dalla strada migliaia di donne, incarnando pienamente il simbolo dell’impegno a combattere questa nuova forma di schiavitù moderna». Con queste motivazioni, memori di un lavoro lungo decenni svolto con passione, fede e dedizione, è stato conferito ieri a Washington il premio «Tip Report Hero», il premio «Eroe contro la tratta di persone», a suor Gabriella Bottani, la comboniana italiana coordinatrice della Rete mondiale di Vita consacrata «Talitha Kum».

La cerimonia si è svolta nel Dipartimento di Stato Usa ed è stata presieduta dal segretario di Stato americano, Mike Pompeo. Era presente l’ambasciatrice degli Stati Uniti presso la Santa Sede, Callista Gingrich, la quale ha sottolineato che suor Gabriella «è un importante difensore anti-tratta all’interno della Chiesa cattolica. La sua dedizione di una vita alla lotta contro la tratta di esseri umani ha salvato innumerevoli vite».

La religiosa era presente in rappresentanza delle oltre 2mila donne consacrate e di tutti i bambini, le donne e gli uomini che soffrono per questo crimine e che la rete «Talitha Kum», presente in 77 Paesi dei cinque continenti, cerca di assistere, curare, accompagnare. Il premio arriva in un anno molto importante per l’organizzazione, che celebra il suo decimo anniversario organizzando dal 21 al 27 settembre un’assemblea generale alla quale presenzieranno oltre novanta partecipanti da tutto il mondo.

Nel suo discorso a nome dei nove nominati, suor Gabriella con emozione ha ringraziato dell’onorificenza: «Come gli individui e le organizzazioni qui rappresentate oggi, lavoriamo in dialogo e in collaborazione con persone di diverse tradizioni religiose e con persone di buona volontà», ha affermato. «Cerchiamo di superare qualsiasi tipo di manipolazione ideologica, religiosa e di limitazioni imposte da politiche anti-tratta vigenti, promuovendo un approccio olistico con la persona/sopravvissuto, rispettando la dignità intrinseca di ogni essere umano».

Bottani ha anche ricordato al pubblico alcune tra le principali cause di vulnerabilità che possono contribuire all’insorgenza della piaga della tratta di esseri umani, come ad esempio: strutture di potere inique nelle nostre società, specialmente per quanto riguarda le donne, i bambini e gli indigeni; politiche di migrazione inadeguate in un mondo sempre più interconnesso; un modello economico che sfrutta gli esseri umani e le risorse ambientali per il profitto di pochi in contrasto con lo sfruttamento di molti.

La religiosa ha invitato i membri del pubblico a impegnarsi, insieme, a combattere questo crimine: «Questa è un invito da parte di tutti gli Heroes oggi ad alzare con coraggio il nostro livello di impegno e a sognare in grande, per aprire nuovi percorsi verso la libertà», ha detto, «la libertà è possibile quando si basa su una relazione reciprocamente trasformativa, a livello personale, tra sopravvissuti e attivisti anti-tratta, e di organizzazioni che rappresentiamo, ma anche a livello geopolitico, tra paesi di origine, transito e destinazione».

Da qui un appello, accolto da un fragoroso applauso: «Alziamoci, insieme!».

(Vatican Insider)

Suor Gabriella Bottani durante la cerimonia di premiazione
23 Giugno 2019 | 16:47
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premio (22), tratta (35)
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