Commento

Suor Bottani all'Onu. «Noi missionarie, da vent'anni contro la tratta delle donne»

Domani sarà a New York, dopo essere passata dal Libano e dal Kenya. E prima ancora da Washington. Non sta mai ferma suor Gabriella Bottani, missionaria comboniana, da quando nel 2015 è diventata coordinatrice di Talitha Kum, il network delle religiose che in tutto il mondo combattono contro la tratta di persone. Dagli angoli più remoti del mondo alle Nazioni Unite, dalle vittime di grave sfruttamento ai potenti della Terra, suor Gabriella non si tira mai indietro. E proprio per questo, lo scorso giugno, nella capitale Usa è stata premiata dal Dipartimento di Stato americano come una degli 8 ‘eroi’ mondiali dell’anno. Un riconoscimento che condivide «con e religiose che in tutto il pianeta sono in prima linea contro questo orribile crimine», dice. Ora è di nuovo tornata negli Stati Uniti, ma questa volta al quartier generale delle Nazioni Unite di New York in occasione della Giornata mondiale contro la tratta che si celebra il 30 luglio.

Su iniziativa della missione permanente della Santa Sede presso l’Onu, infatti, domani verrà inaugurata la mostra ‘Nuns Healing Hearts’ (‘Suore che curano i cuori’), realizzata dalla fotografa americana Lisa Kristine in occasione dei dieci anni di Talitha Kum. La mostra è stata lanciata da papa Francesco lo scorso 10 maggio in Vaticano, a conclusione dell’assemblea plenaria dell’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg) cui fa capo Talitha Kum, una rete che attualmente è presente in 77 Paesi nei cinque continenti e che coinvolge più di duemila religiose e collaboratori.

Suor Gabriella, che cosa racconta questa mostra?

Lisa Kristine ha vissuto a stretto contatto con le sorelle in 5 Paesi, realizzando immagini sia di situazioni di vulnerabilità sia, soprattutto, di relazioni di cura e aiuto che, in fondo, è quello che caratterizza maggiormente il nostro impegno accanto a chi viene liberato e fa un processo di reinserimento sociale. Sono immagini di speranza ma anche di Vangelo vissuto nella quotidianità.

Domani sera questa mostra verrà inaugurata all’Onu…

L’Osservatore della Santa Sede presso le Nazioni Unite, l’arcivescovo Bernardito Auza, ha promosso l’evento cui parteciperà anche monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, presidente dell’Accademia pontificia delle Scienze sociali. A dieci anni dalla nascita di Talitha Kum vorremmo far conoscere maggiormente l’impegno delle donne consacrate nella Chiesa. Un impegno cominciato all’inizio degli anni Duemila e che si è concretizzato nel 2009 nella rete Talitha Kum, con collaborazioni a tutti i livelli, soprattutto per promuovere la dignità di moltissime donne e uomini feriti da tanta violenza e disumanità.

Martedì, Giornata mondiale contro la tratta, animerete la conferenza ‘Rafforzare la rete per metter fine al traffico di esseri umani’, un altro evento che mira a promuovere un dialogo interattivo. Ce lo anticipa?

È un’occasione speciale per riunire tutte le realtà collegate alla vita religiosa che operano alle Nazioni Unite, ma anche per far arrivare la voce e il lavoro di chi sta alla base a coloro che fanno azioni di advocacy. In questo modo vorremmo massimizzare le risorse che ci sono già e metterle al servizio di un valore più grande.

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29 Luglio 2019 | 15:52
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