Nel 2006 il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I teneva nell’Amazzonia brasiliana il sesto simposio del progetto «Religione, Scienza e Ambiente». Per una settimana, in navigazione lungo le acque del Rio delle Amazzoni e del Rio Negro, duecento tra scienziati, ambientalisti, leader religiosi e giornalisti – anche dei media vaticani – si ritrovarono per parlare del futuro della regione a cui è dedicato il prossimo Sinodo dei vescovi.
Intervento del segretario di Stato vaticano, all'Assemblea generale dell'Onu, a New York, in vista dell’apertura in Vaticano, il prossimo ottobre, del Sinodo sull’Amazzonia. Dobbiamo agire subito per proteggere gli ambienti naturali a rischio e chi vi abita.
La popolazione protesta contro il governo «ma è la lotta di Davide contro Golia». La Chiesa combatte insieme ai nativi attraverso il Comitato anti-contaminazione del Vicariato: «Il Papa è al nostro fianco, le sue parole ci incoraggiano»
Dal 6 al 27 ottobre prossimi daranno vita all'assemblea speciale per la Regione panamazzonica sul tema «Nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale».
«I problemi dell’Amazzonia sono i problemi del pianeta, riguardano tutti e non riguardano solo una terra o una cultura». Lo sottolinea Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, in un’intervista al Sir nella quale si sofferma sui temi che saranno al centro del Sinodo sull’Amazzonia che si svolgerà in Vaticano dal 6 al 27 ottobre prossimi.
Monsignor Jiménez Mendoza: «Qui si soffre molto, interessi economici vengono fatti sulla pelle delle persone. Speriamo nella creazione di una commissione in modo che i documenti dell’assise non restino sugli scaffali»
I segretari speciali del Sinodo ci portano dentro la prossima Assemblea sull’Amazzonia con un lungo e approfondito articolo pubblicato su La Civiltà Cattolica. Padre Spadaro: bisogna prepararci a camminare insieme e recuperare sinodalità per la sopravvivenza della regione amazzonica
Nel cuore dell’Amazzonia brasiliana, una religiosa, Dorothy Stang, ha fatto della difesa delle popolazioni più povere e del rispetto della Creazione, la battaglia di tutta la sua vita. Muore il 12 febbraio del 2005 all’età di 73 anni assassinata da killers assoldati dai grandi proprietari terrieri, di cui lei aveva denunciato gli abusi. La sua vita offerta, continua a portare frutto ancora oggi, ispirando numerose iniziative locali, per uno sfruttamento della terra, rispettoso della biodiversità.
È l’allarme lanciato dalla Rete ecclesiale panamazzonica (Repam) a proposito delle oltre 150 popolazioni indigene che vivono isolate dalla cosiddetta civiltà e che rischiano l’estinzione.
Giovedì e venerdì la seconda riunione preparatorio presieduta dal Papa dopo quella di apertura a Puerto Maldonado.
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