La Giornata internazionale di preghiera contro la tratta di persone dell’8 febbraio, Santa Bakita, è stata istituita nel 2015: tutte le Chiese, durante la celebrazione eucaristica, possono ricordare le vittime della tratta nelle sue differenti forme. Promuovono la giornata, oltre alla Comunità Papa Giovanni XXIII: Unione dei Superiori e delle Superiori generali (Uisg), la rete internazionale Talitha Kum, Caritas Internationalis, Associazione Slaves no more.
Si celebra, ogni 2 dicembre, la Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù: ancora 40 milioni di schiavi soprattutto donne e bambini. Le cause: povertà, guerre, totalitarismi e l’estendersi del commercio mondiale.
Lungi dall’essere un retaggio del passato, la schiavitù oggi nel mondo assume forme sempre più diversificate e drammatiche, intrappolando nella rete dello sfruttamento, lavoro forzato soprattutto, più di 40milioni di persone.
È la tratta di esseri umani, riportata all’attenzione della comunità internazionale dal reportage della Cnn sui migranti venduti all’asta come schiavi in Libia, uno dei temi al centro del quinto summit Europa-Africa, il 29 e il 30 novembre ad Abidjan, capitale economica della Costa d’Avorio.
Una nuova taskforce per combattere la schiavitù nel mondo è nata nel Regno Unito su iniziativa de vescovi cattolici.
La schiavitù esiste ancora. Ce lo ricorda la Giornata internazionale di commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione, che ricorre il 23 agosto dal 1997.
Da schiava dei miliziani dell’Is ad ambasciatrice delle Nazioni Unite per la dignità dei sopravvissuti alla tratta di esseri umani. Un ruolo che la vede «alleata del Papa». E per questo ha voluto fortemente incontrarlo. È impressionante la storia che Nadia Murad Basee Taha, ventiduenne yazida, ha raccontato a Francesco.
E’ tempo di porre fine al traffico di essere umani, grave «forma di schiavitù» moderna e «vergognosa piaga» dell’umanità. E’ quanto scrive Papa Francesco in un Messaggio alla 17.ma Conferenza contro il traffico di persone, in corso a Vienna, promossa dall’OSCE.
Raccolte prove e testimonianze di vittime della tratta degli esseri umani rinchiuse nelle strutture pubbliche, a suo tempo realizzate con fondi italiani ed europei. Conferme su torture e uccisioni.
Il numero di donne nigeriane schiavizzate per essere sfruttate sessualmente è in costante aumento. Le reti criminali non solo si stanno servendo della crisi migratoria per agganciare le persone più vulnerabili, ma che stanno utilizzando i sistemi di asilo e di accoglienza per «piazzare» sul mercato la loro «merce».
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