La Sala Stampa vaticana riferisce sul lavoro compiuto in questi mesi dal Dicastero sulla vicenda dell’ex gesuita e noto artista, accusato di abusi psicologici e sessuali. Oggi a Roma, anche la conferenza stampa, con due ex consacrate della Comunità Loyola, presunte vittime di Rupnik.
A seguito del decreto dell'ottobre 2023, il dicastero vaticano per la vita consacrata ha deciso di continuare il processo di chiusura della comunità, fissando il termine dell'ottobre 2024 per la chiusura «a causa di gravi problemi di autorità e convivenza»
Bergoglio chiede di riesaminare il caso rinunciando alla prescrizione dei fatti, così che si possa tenere un vero e proprio processo nei confronti dell'ex gesuita accusato di abusi.
Tensione tra il Vicariato di Roma e i gesuiti in merito alle accuse di presunti abusi del teologo e artista sloveno su suore. Le vittime reagiscono contro la posizione presa dal Vicariato di Roma
L'indagine era stata avviata il 16 gennaio scorso a seguito alle notizie delle accuse mosse al fondatore padre Marko Rupnik.
Creata una commissione per decidere del futuro delle opere del Chemin de Joie a Ginevra, realizzate dall'ex gesuita accusato di gravi abusi su donne adulte. Simile iniziativa a Lourdes, in Francia.
Il sacerdote sloveno è accusato di reiterati abusi sessuali e psicologici commessi nell’arco di trent’anni.
Il caso abusi di Marko Rupnik non ha avuto alcun impatto sulla decisione di padre Hans Zollner di dimettersi da membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, l’organismo istituito dal Papa nel 2014 per contrastare la piaga degli abusi del clero.
Le opere del gesuita sloveno che è sotto indagine per abusi sessuali e spirituali, decorano la basilica del Rosario del noto santuario francese
E' giusto smantellare opere d'arte? È quello che sta succedendo in Francia con le creazioni di religiosi che si sono macchiati di abusi, come padre Rupnik.
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