Il Papa ordina la riapertura immediata del caso Rupnik

Il Papa «ha chiesto al Dicastero per la Dottrina della Fede di riesaminare» il caso di padre Marko Rupnik. Così riferisce la Sala stampa vaticana, oggi 27 ottobre. Il pontefice ha preso la decisione dopo che la Commissione pontificia per la protezione dei minori gli aveva segnalato «dei gravi problemi nel trattamento del caso Rupnik e la mancanza di prossimità con le vittime». Per permettere dunque alla giustizia vaticana di riesaminare il caso del gesuita, il Papa ha deciso, in particolare, di «rinunciare alla prescrizione dei fatti», così che si possa tenere un vero e proprio nuovo processo.

Il prete sloveno, già gesuita, noto artista, era stato al centro di un importante scandalo venuto alla luce nel novembre del ’22, con l’accusa di aver abusato spiritualmente e sessualmente 20 donne dal 1980 al 2000. L’annuncio dell’apertura di un processo, segue la notizia, emersa ieri, dell’incardinazione di Rupnik nella diocesi slovena di Koper, dalla fine del mese di agosto 2023, proprio la Diocesi dove sarebbero stati commessi buona parte degli abusi.

Ricordiamo che la Compagnia di Gesù, giudicando che ci fosse una «probabilità molto elevata» che tutto questo fosse accaduto e corrispondesse a verità, aveva espulso Rupnik lo scorso mese di giugno. A sua volta, il Dicastero per la Dottrina della Fede aveva già giudicato Rupnik nel 2020, giungendo alla condanna di scomunica.

Tuttavia, negli scorsi mesi dure critiche erano giunte soprattutto dalle stesse vittime, dopo il rapporto della visita canonica compiuta dalla Diocesi di Roma nel Centro Aletti, centro istituito da Rubnik. Il rapporto della Diocesi era più favorevole a Rupnik rispetto a quanto deciso dai gesuiti. Le vittime hanno criticato in particolare il fatto di non essere state pienamente interpellate. Il Papa, nel riaprire il caso, aggiunge per contro di «credere fortemente che ci sia soprattutto una cosa che la Chiesa deve apprendere dal Sinodo: l’ascolto attento e la compassione verso tutti coloro che soffrono, in particolare coloro che si sentono marginalizzati dalla Chiesa».

cath.ch/adattamento red