Si è tenuto ieri, giovedì 29 settembre, al Palazzo dei Congressi di Lugano il Convegno organizzato dall'Associazione Triangolo e della Fondazione di Ricerca Psico-Oncologica «La parte degli angeli. Spiritualità e cura». L'estratto di alcuni interventi.
Ricevendo il Gruppo Villa Maria care and research, realtà che opera nel settore della sanità, Francesco ricorda che la prossimità è il «metodo» che ha usato Dio per salvarci: malati e sofferenti sono segni viventi della presenza di Cristo. Quindi auspica una nuova cultura al servizio della vita umana, puntando sulla preparazione tecnica e morale degli operatori sanitari.
Attraverso una chiara e lineare posizione in favore della vita, la Conferenza dei Vescovi svizzeri ha presentato giovedì un documento pensato per gli operatori pastorali (e non solo) confrontati con il delicato tema del fine vita e della morte assistita.
Uno degli argomenti più forti utilizzato da chi non crede all’esistenza di Dio è la sofferenza. Dato che noi ci immaginiamo Dio come infinitamente buono, la sua esistenza sembrerebbe inconciliabile con la sofferenza.
La dignità della vita umana non dipende dall’autosufficienza di una persona e non viene meno con la debolezza portata dall’età o dalla malattia, perché tutta la nostra esistenza fa parte del grande disegno che Dio ha scritto per noi.
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