Domani il Paese alle urne per rinnovare i 329 seggi parlamentari. Di questi 83 sono riservati alle donne, nove alle minoranze di cui cinque ai cristiani. Sciiti, sunniti e curdi divisi all’interno. Yonadam Kanna: «Verso maggioranze politiche e non settarie». Dal patriarcato caldeo nuovo appello alla partecipazione.
I cittadini sono chiamati alle urne per eleggere 128 deputati: 64 cristiani, 64 musulmani e drusi.
Il Parlamento ha fissato il voto per il prossimo 12 maggio. Respinte le richieste di rinvio dei deputati sunniti e curdi. Anche la Corte suprema ha dichiarato illegittimo il rinvio. I temi della campagna: lotta alla corruzione e la ricostruzione. Chiesa irakena: Favorire la partecipazione in patria e all’estero.
Un invito a pregare per le elezioni imminenti che nello Stato indiano del Gujarat si svolgeranno il 9 e il 14 dicembre prossimi.
A quasi un anno delle elezioni che hanno decretato la vittoria di Barrow e costretto all’esilio il dittatore Jammeh, parla il vicario generale della diocesi di Banjul, Emile Sambou.
Solo il 35% degli aventi diritto è tornato a votare dopo lo storico annullamento dell’8 agosto. Le opposizioni chiedono un terzo voto. La voce di un religioso.
In attesa delle nuove elezioni del 26 ottobre il Kenya vive nell’incertezza e nella tensione.
Decisione inedita della Corte suprema: accolta l’istanza dell’opposizione. Fissata per il 17 ottobre la nuova tornata elettorale. Parla il comboniano Pierli
«Perdere anche una sola vita a causa delle elezioni è abominevole» hanno dichiarato i Vescovi del Kenya in un comunicato pubblicato il 17 agosto.
Non si placa la tensione in Kenya, dopo le elezioni presidenziali dell’8 agosto e la proclamazione della vittoria da parte del capo di Stato uscente, Uhuru Kenyatta.
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