Solo nel 2021 ci sono state 84 accuse. Un rapporto appena pubblicato dal Centre for Social Justice evidenzia come l'intolleranza parta dal sistema educativo.
La donna cristiana assolta dall’accusa di blasfemia ha lasciato il Paese per raggiungere la sua famiglia Oltreoceano: espatrio necessario per proteggerla dai gruppi che tuttora in Pakistan la vogliono giustiziare.
Il processo a Asia Bibi non sarà riaperto: lo ha deciso la Corte suprema. La donna può ora lasciare il Paese. Per il Pakistan è l’inizio di un cambiamento importante.
Commentando il caso di Asia Bibi, Nisar ha rilevato che «il sistema giudiziario pakistano è frammentato e necessita di riforme che lo modernizzino in modo che i cittadini possano ottenere una giustizia di qualità e in tempi brevi».
Nella società si fa strada un movimento di opinione che intende cogliere l'opportunità per correggere le storture e l’uso improprio della legge.
Le direttive delle Nazioni Unite e del Consiglio d’Europa invitano infatti tutti i paesi a compiere questo passo, considerando le leggi contro la blasfemia come un ostacolo alla libertà di espressione. Ma forse bisogna domandarsi se lo sono veramente.
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