Monsignor Angelo Jelmini, vescovo dal 1936 al 1968, durante il suo episcopato vede cambiare la società ticinese. Eletto durante la crisi economica degli anni Trenta, in un Ticino ancora in parte rurale e povero ma con una forte religiosità popolare, vive la seconda guerra mondiale, il boom economico grazie al quale il cantone entra nella modernità (e in una crescente secolarizzazione), il Concilio vaticano secondo e arriva a vedere l’inizio delle contestazioni del ’68.
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