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Volontari al Meeting. Anche dal Ticino attirati da una bellezza travolgente

Ogni anno arrivano a Rimini migliaia di volontari (oltre 2600 quest’anno, in leggera crescita) che, sostenendo autonomamente le spese di viaggio e alloggio, collaborano alla realizzazione del Meeting. Hanno dai 19 agli 80 anni e provengono da diverse parti d’Italia e dall’estero. Alcuni anche dal Ticino.

Pietro, di Bellinzona, studente di diritto, pochi giorni prima della partenza si è infortunato ad un piede ma questo imprevisto non l’ha scoraggiato. «Già come visitatore negli anni passati ho visto una bellezza travolgente in tutte le proposte del meeting – ci confida – e il grande desiderio di tutti di comunicare questa bellezza al mondo intero: a credenti e non credenti, a cristiani o di altre fedi religiose. Questo mi ha contagiato e ho deciso di partecipare attivamente a questa opera dedicando un po’ del mio tempo libero. Ma non è un’esperienza staccata dal resto della mia vita. Qui percepisco la Chiesa universale che però poi prosegue con i miei amici a Friborgo dove studio».

Moltissimi i settori e le mansioni in cui i volontari si applicano, dalla ristorazione ai servizi di accoglienza, dalla sorveglianza al settore grafico, dalle relazioni pubbliche all’ufficio stampa, ma anche traduzioni, promozione, hostess e steward, servizio medico, sport, parcheggi,… Un elenco davvero lungo che però non è fatto di numeri ma di facce, tanto è vero che le storie da raccontare sarebbero tantissime. Ci sono persone infatti che hanno dato il loro apporto al Meeting fin dalla prima edizione nel 1980. «Mi stupisce – ci racconta Monica, di Cureglia, studente di medicina – la dedizione di chi lavora gratuitamente qui a Rimini. Farei più fatica a partecipare solamente come visitatrice. Facendo la volontaria intuisco maggiormente la grandezza e lo spessore delle proposte del meeting».

Nei giorni che precedono l’inizio ufficiale i padiglioni della fiera sono un vivace e festoso cantiere. Molti ragazzi sono impegnati nei laboratori grafici per la creazione dei pannelli, ma c’è anche chi si occupa della lavorazione del legno. Ci sono imbianchini ed elettricisti. Ci sono poi i cantieri delle mostre, che prevedono anche lavori artistici da parte di studenti dell’Accademia di Brera (Milano).

Helene, medico pediatra, di Lugano, da nove anni consecutivi dedica 2 delle sue 4 settimane di vacanza al meeting. «Mi piacerebbe andare anche al mare o in montagna – ci dice sorridendo – ma sono talmente grata a questa esperienza perché qui incontro persone con un’umanità diversa e attraente e sento il bisogno di rivederle ogni anno. Nel pre-meeting ho trasportato oggetti e utensili, montato striscioni e tappezzerie. Successivamente mi sono occupata di verificare l’ordine dei gabinetti. Ma è un piacere lavorare insieme anche nelle mansioni più umili. Vedo volti luminosi con uno sguardo su di me diverso. Sperimento che i miei limiti non sono un ostacolo e condivido lietamente le fatiche. Questo è il meeting per l’amicizia tra i popoli e qui faccio veramente l’esperienza che si può essere amici anche con persone molto differenti da me. Questa umanità cambiata da Cristo mi accompagna tutti i giorni anche quando rientro in Ticino».

21 Agosto 2019 | 09:35
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