Ticino e Grigionitaliano

VIII Domenica del Tempo Ordinario. Commenti al Vangelo

Calendario romano: Lc 6, 39-45.

Io lo so bene, cieco dalla nascita, che se non si guarda non si vede niente.
Per questo particolarmente significativa è l’ottava domenica del Tempo ordinario in cui il Vangelo ci guida attraverso tre parabole che con lo sguardo hanno a che fare. Un cieco non può guidare un altro cieco, dice Gesù e non credo si riferisse alla possibilità di mobilità dei non vedenti, ma al fatto che se non ho niente da dare, perché non so vedere con gratitudine, non potrò mai condurre nessuno al ringraziamento.
Per seguire un maestro dice il Signore c’è bisogno di umiltà, di riconoscere chi ha fatto prima di noi la strada, anzi, è indispensabile cercarlo per crescere. Un segreto è imparare a guardare come guarda lui, allora potremo persino superarlo.
Infine la carità è il segno dello sguardo amorevole, quando accompagniamo qualcuno con la consapevolezza di essere stati salvati noi per primi, gratuitamente e avendo riconosciuto che il nostro sguardo era impedito dalla trave dei nostri pregiudizi, che si parava ad ostacolare la misericordia.
Don Willy Volonté, accompagnandoci in questo itinerario evangelico, ricorda che a sostenere il cammino sta la fierezza di san Paolo che scrivendo ai Corinti li esorta alla perseveranza, dicendo di restare saldi e irremovibili. La ragione di questa saldezza non è lo sforzo umano, ma la certezza che la nostra fede non è vana, che anche le briciole del nostro bene sono fruttuose per crescere nella pienezza dell’amore di Dio.
Una questione di sguardi, dunque, in cui gli occhi fisici sono uno degli strumenti che abbiamo a disposizione, nel mio caso neppure, ma che attingono a tutti i sensi, quelli fisici, come quelli spirituali, la compassione, la gratitudine, la benevolenza misericordiosa, la gioia di non avere nulla di cui vantarsi, perché tutto riceviamo.

Dante Balbo, dalla rubrica televisiva Il Respiro spirituale di Caritas Ticino in onda su TeleTicino e online su YouTube

Calendario ambrosiano: Lc 19, 1-10

Anche in questa domenica continua e si conclude l’epifania di Gesù, il suo manifestarsi, il suo farsi conoscere. E paradossalmente si fa conoscere attraverso le persone che frequenta. Davvero Dio non si è dimenticato di quest’uomo, Zaccheo, certamente spregevole eppure, nota l’Evangelista, «cercava di vedere chi era Gesù». E pur di vederlo si espone al ridicolo di arrampicarsi su un albero, perché Zaccheo era di bassa statura. Ed ecco lo sguardo di Gesù che lo scopre nascosto tra i rami e pronuncia poche decisive parole: «Devo fermarmi in casa tua». L’incontro deve avvenire nel luogo più importante, non nella strada ma nella casa. Questa pagina davvero è evangelo, buona, bella notizia. La buona notizia è appunto questa: «Io vengo, voglio fermarmi a casa tua». Da parte di Dio c’è una domanda di ospitalità e da parte nostra la decisione di aprirgli la porta. Un ultimo piccolo dettaglio: Gesù dice «scendi subito». Non lascia a Zaccheo il tempo di riflettere, di calcolare se gli convenga o meno. Talvolta Dio ama invitarsi all’improvviso, senza darci il tempo di metterci in ordine ed essere presentabili. Beati coloro che la Parola ha sorpreso, mettendo fine alle esitazioni. Beati coloro che, come Zaccheo, cercano, come possono, di vedere il Signore, perché prima o poi sentiranno l’unica parola che conta, sentiranno l’evangelo: «Oggi devo fermarmi in casa tua». E allora beati noi, se subito e con gioia apriremo la porta. Anche Zaccheo, come Levi che abbiamo incontrato domenica scorsa nella pagina evangelica, è pubblicano, anzi il capo e, precisa l’evangelista, «ricco», a sottolineare la provenienza non tutta onesta di quella ricchezza. E infatti Zaccheo dispone una larga donazione di metà del suo patrimonio ai poveri e una altrettanto generosa riparazione delle sue frodi. Gesù lascia quella casa che fino a quel momento era segnata a dito dalla gente come casa di un uomo spregevole, disonesto. Anche i muri di quella casa sono ormai una benedizione.

Don Giuseppe Grampa

27 Febbraio 2022 | 05:56
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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