La ricercatrice Valentina Rotondi
Ticino e Grigionitaliano

Valentina Rotondi sul corso ispirato da Economy of Francesco: «Uno sguardo economico nuovo sull’agire e sulla persona»

di Cristina Uguccioni

È appena stato promosso un nuovo corso post universitario che costituisce una proposta particolarmente originale nel panorama accademico internazionale: si prefigge di articolare un dialogo fecondo tra economia e teologia. Promosso dalle Facoltà di teologia ed economia dell’università di Friburgo e dalla Supsi, è intitolato «Integral Economics – Incorporating Sustainability, Ethics & Faith». Il corso, che ha carattere annuale, potrà essere seguito online e inizierà nel 2023. Questa proposta accademica è uno dei frutti più interessanti di The Economy of Francesco (Eof), il processo avviato da papa Francesco che, nel 2019, aveva voluto organizzare un incontro internazionale per incontrare e riunire «chi oggi si sta formando e sta iniziando a studiare e praticare una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda». Da 2019 ad oggi si sono tenuti tre incontri internazionali e sono stati coinvolti centinaia di economisti, imprenditori e changemaker under 35 che hanno avviato in tutto il mondo progetti imprenditoriali e studi economici di alto profilo.

A dialogare con catt.ch e Catholica del nuovo corso accademico è Valentina Rotondi, membro del comitato direttivo del corso e del comitato scientifico di Eof, ricercatrice di economia comportamentale alla Supsi e all’università di Oxford.

Perché è stato deciso di dare vita a questa nuova proposta formativa?

«Nel 2019 partecipai insieme al professor Crivelli, docente della Supsi, a un incontro di Eof. Nel nostro gruppo di lavoro vi era un giovane che studiava presso il centro Faith & Society dell’università di Friburgo: propose a me e al professor Crivelli di provare a immaginare una iniziativa formativa che coinvolgesse le nostre istituzioni accademiche. È cominciato così un entusiasmante cammino che ha coinvolto docenti della Supsi e dell’Università di Friburgo e ha portato a ideare il corso di Integral Economics. Ad animarci è stata la convinzione – maturata grazie all’esperienza di Eof – che per disegnare la nuova economia auspicata dal Papa sia necessario prendere le mosse dall’antropologia, ossia dal modo in cui pensiamo l’essere umano. Sotto questo profilo, il pensiero della teologia cristiana si rivela decisivo».

Come sarà articolato il corso e quali personalità saranno coinvolte in qualità di docenti?

«Il corso è suddiviso in dodici moduli di lezioni ciascuno dei quali impegnerà i partecipanti per due giorni al mese: ogni volta un teologo (cattolico o protestante) e un economista affronteranno un tema differente dialogando tra loro. Tra i docenti segnalo, fra gli altri, gli economisti Luigino Bruni, Alessandra Smerilli, Luca Crivelli e i teologi Walter Dürr, Daniel Bogner, Christine Schliesser. La proposta formativa sarà arricchita da una serie di video con le riflessioni di eminenti studiosi fra i quali Joseph Stiglitz, Gaël Giraud, Stefano Zamagni. Gli studenti avranno anche la possibilità di svolgere stages presso aziende selezionate sulla base di precisi criteri etici. Si potranno seguire tutte le lezioni oppure solo alcune e sarà possibile iscriversi anche solo come uditori. Le lezioni si terranno online, ad eccezione della prima e dell’ultima che si svolgeranno anche in presenza».

Quali frutti vi attendete da questa iniziativa accademica?

«L’ampia riflessione proposta da questo corso offrirà, ad esempio, la possibilità a un giovane studente di scoprire nuovi ambiti di ricerca, a un imprenditore di rivedere i criteri con cui è solito distribuire i profitti, a un lavoratore di considerare in modo nuovo il proprio impegno in azienda, a un manager di rimodulare l’organizzazione della propria azienda escludendo il solo criterio del puro profitto. Ci auguriamo inoltre che questo corso possa dar vita a un dibattito fecondo che contribuisca a far cadere molte barriere disciplinari, a cominciare da quelle tra teologia ed economia, sull’esempio di The Economy of Francesco che, in questi anni, ha mostrato quanto tali barriere possano essere felicemente superate per costruire uno sguardo nuovo sull’agire economico e sulla persona».

Le pare che stia crescendo il numero di teologi ed economisti interessati a confrontarsi e a lavorare insieme?

«Sì. Diversi teologi manifestano un profondo interesse, che comincia a generare anche qualche iniziativa. Un esempio: la Pontificia Università Urbaniana ha chiesto al Comitato Scientifico di Eof di organizzare un corso dedicato a The Economy of Francesco per i propri studenti di teologia pastorale. Gli economisti, in larga maggioranza, guardarono con scetticismo e sufficienza il primo incontro di Eof. Nel tempo però hanno riconosciuto la qualità della riflessione proposta dai giovani di Eof e sono rimasti colpiti dal fatto che insigni economisti quali Joseph Stiglitz e Julie Nelson si siano messi a servizio di questo movimento. Ritengo che tra gli economisti oggi si stia diffondendo un sincero interesse verso il confronto con la teologia: è un’ottima premessa per provare ad avviare qualche progetto di lavoro».

La ricercatrice Valentina Rotondi
20 Dicembre 2022 | 09:44
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