Ticino e Grigionitaliano

Una religiosità fatta di solidarietà che formò un’intera classe politica

Da un campo di calcio al Gran Consiglio. Si potrebbe descrivere così il vissuto di Giancarlo Seitz, oggi deputato in Gran Consiglio, il cui percorso formativo inizia, oltre mezzo secolo fa, proprio dall’Oratorio di Lugano. Proveniente da una famiglia di umili origini, vi arriva dopo essere stato affidato, da bambino, alle suore del ricovero comunale di assistenza. È convinto che la presenza delle religiose, assieme all’Oratorio di Lugano, abbiano contribuito a dare alla Città un’inconfondibile conformazione, oggi purtroppo, soprattutto con il ritiro delle suore dalle opere assistenziali, andata un po’ perdendosi. Ma i ricordi rimangono. Rimangono, dell’Oratorio degli anni Cinquanta, le immagini vivide degli spettacoli con la filodrammatica; della storica palestra, luogo di incontro per i membri della Società Fides; le partite di calcio, cui presero parte anche ragazzi poi finiti a giocare in Nazionale. Assieme ai compagni di giochi di sempre, fedelissimi frequentatori dell’Oratorio, tra cui anche Giuliano Bignasca e Giovanni Cansani: «L’Oratorio era davvero al centro della vita sociale luganese», racconta. «Vi sperimentavamo una religiosità fatta di solidarietà e amicizia. Erano valori «vissuti». Non c’erano ragazzi poveri o ricchi; c’era, in Oratorio, solo «il ragazzo», da qualunque famiglia tu provenissi. Io stesso venivo da una famiglia povera; eppure, proprio sulla porta dell’oratorio, una volta mia madre, ispirata da questi valori, mi diede una lezione fondamentale. A un ragazzo altrettanto povero che si presentava sempre scalzo, decise di comprare, con i suoi pochi guadagni, un paio di scarpe azzurro acceso, nel vicinissimo negozio Bata. Capii, assieme all’aria che respiravo in Oratorio, cose che mi sarebbero tornate utili lungo tutta la mia carriera. E non sono stato l’unico. È un’intera classe politica a essersi formata ai valori dell’Oratorio. Sono ricordi che mi rimarranno per sempre e che ora riemergono con forza».

6 Aprile 2022 | 09:12
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