La delegazione svizzera a Praga (al centro, Valentina Anzini).
Svizzera

Tra le sette priorità da discutere nella Chiesa: dignità di tutti, autorità, ruolo delle donne

di Valentina Anzini*

«Abbiamo vissuto un’esperienza spirituale che ci ha condotto a sperimentare, per la prima volta, che è possibile incontrarci, ascoltarci e dialogare a partire dalle nostra differenze e al di là dei tanti ostacoli, muri e barriere che la nostra storia ci mette sul cammino» (n.89). A circa tre mesi di distanza dalla tappa continentale europea del Sinodo, prendere in mano il documento conclusivo e ripercorrere quanto vissuto permette, in qualche modo, di sperimentare nuovamente quella unicità ed eccezionalità dell’evento che abbiamo potuto vivere, riportando alla coscienza quanto espresso nel punto appena citato. Già solo l’unicità di quanto appena descritto rappresenta in sé, una prima grande conquista, il primo tassello fondamentale dal quale dovrebbe attingere, da ora in avanti, l’essere Chiesa che, come sottolineato sia dal documento conclusivo che dal rapporto svizzero, trova, nella sinodalità, il suo nuovo modo di vivere. Il documento, però, permette anche di cogliere chiaramente il profilo della Chiesa che è in Europa: è una Chiesa bella ma ferita, che si presenta come ospedale da campo, che raccoglie in essa tensioni ma che, a Praga, si è ritrovata in cammino assieme con una domanda fondamentale nel cuore «Cosa vuole Gesù Cristo dalla sua Chiesa oggi?». Che, tuttavia, tutto sia avvenuto in un contesto permeato da differenze sostanziali nella visione del mondo è emerso palesemente durante l’Assemblea ed è evidenziato anche dal documento (n.42), ma la forza di questa esperienza sinodale si esprime proprio nella presa di coscienza che vi è un’unità nella diversità e che vi sono tensioni, quali, ad esempio, tra verità e misericordia, dottrina e pastorale, aggiornamento e tradizione con cui si confrontano tutti e la cui sfida sta proprio nel cercare un modo di abitarle piuttosto che risolverle. È in questa linea che si colloca anche il rapporto svizzero, citato nel documento a due riprese, sottolineando la chiara priorità della sinodalità e della riscoperta della comune dignità battesimale, ponendo particolare attenzione sulla considerazione del ruolo della donna e la necessità di una presa di coscienza delle ferite nel mondo ma anche nella Chiesa con la chiara volontà di impegnarsi nella risoluzione delle crisi lavorando sullo scioglimento dei problemi dapprima a livello interno.

Il documento si chiude con l’elenco di sette priorità da affrontare durante l’Assemblea sinodale di ottobre 2023 che, partendo da una chiara e fondamentale esigenza ad approfondire la sinodalità e la formazione ad essa, riprende temi che a più riprese erano stati sottolineati nel corso dei giorni a Praga: la comune dignità battesimale, l’esercizio sinodale dell’autorità, i livelli, locali e universali, in cui prendere le decisioni circa il processo sinodale, una particolare attenzione al ruolo della donna a tutti i livelli, alla liturgia e una riscoperta della missione. Da ultimo, anche se menzionato prima della conclusione nel documento, una volontà a rendere l’esperienza di Praga duratura e non semplicemente un evento isolato, con la proposta di istituire un’Assemblea ecclesiale per l’Europa, che permetta di ritrovarsi ad ascoltare e dialogare sui «temi sui cui i nostri sforzi hanno bisogno di maturare e intensificarsi: l’accompagnamento delle persone ferite, il protagonismo dei giovani e delle donne, l’apertura ad apprendere dalle persone emarginate…» (n. 90). Questo perché, nonostante siamo ancora in attesa dell’ultima tappa sinodale, tutto quanto è stato espresso a Praga è, in ultima istanza, ciò che anima il cuore della Chiesa in Europa.

Su ReteUno a «Chiese in diretta» del 7 maggio alle 8.30 un approfondimento con padre Giacomo Costa della segreteria del Sinodo e altri.

*Delegata svizzera all’Assemblea sinodale europea di Praga

Leggi anche: il documento finale dell’assemblea continentale europea

La delegazione svizzera a Praga (al centro, Valentina Anzini).
8 Maggio 2023 | 14:39
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