Terra Santa. Mons. Pizzaballa: «ci sono segni di morte fisica e etica ovunque»

«Ci sono segni di morte dovunque e in tutte le forme di violenza di cui siamo testimoni. Non solo di morte fisica ma anche etica. Conosciamo bene la violenza che strappa le vite in questa Terra, santa e difficile»: dalla basilica del Santo Sepolcro, l’amministratore apostolico per il patriarcato latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, ha invitato a contrastare la cultura di morte affidandosi alla Resurrezione di Cristo.

I cristiani devono imparare a essere testimoni della vita che è più potente della morte
Celebrando questa mattina a Gerusalemme con il Coordinamento dei vescovi di Terra Santa – riporta l’inviato dell’agenzia Sir – l’arcivescovo ha ribadito che proprio «da questo Luogo i credenti cristiani devono imparare a essere testimoni della vita che è più potente di ogni forma di morte. L’esperienza del male e della sofferenza è qualcosa che rimane nella vita ma che non ha più la forza di stringerci. Restiamo nella speranza – ha concluso – e torniamo a casa con grande umiltà perché non esiste sfida più grande che camminare nella luce del Risorto».

Lavorare per la Terra Santa e per le pietre vive che la abitano
Al termine della Messa, il moderatore del Coordinamento, il vescovo Declan Lang, ha ringraziato mons. Pizzaballa e ribadito l’impegno di tutti i presuli, una volta rientrati nelle rispettive nazioni, di lavorare per la Terra Santa e per le pietre vive che la abitano. (R.P.)

(Da Radio Vaticana)

18 Gennaio 2017 | 18:35
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