Mons. Bürcher (foto kath.ch)
Svizzera

Natale a Betlemme: la testimonianza del vescovo svizzero Pierre Bürcher

di Pierre Bürcher*

Betlemme è al buio! Ho appena attraversato l’unico posto di blocco aperto in questi tempi di guerra. Le strade sono vuote. Quest’anno non sono decorate. Quando sono arrivato nella piazza della mangiatoia non ho visto il grande abete che di solito è decorato e illuminato. Che tristezza! Sono a soli 70 chilometri in linea d’aria da Gaza. È una notte di guerra! E pensare che questa mattina è Natale!
Entro nella Basilica della Natività. Non vedo pellegrini o turisti. Ma la gente del posto è riuscita a venire! È notte per loro. E sono venuti per avere un po’ di luce. «No», mi dico, «sono venuti per LA luce!». Sanno che è Gesù, il loro Salvatore, nato la notte di Natale a Betlemme. Il Patriarca è arrivato da Gerusalemme. È accompagnato dal cardinale cappellano di Papa Francesco, che ha voluto essere vicino a tutti coloro che hanno bisogno, a tutti coloro che vivono nella notte della guerra e delle sue atrocità. Nonostante «l’appello universale della Chiesa che chiede di porre fine allo spargimento di sangue a Gaza», come hanno dichiarato il giorno prima le autorità cristiane in Terra Santa, la guerra continua anche in questa notte di Natale. Tutti hanno bisogno di calore e di luce. Sto concelebrando la Messa in mezzo a queste persone traumatizzate, preoccupate per il loro futuro. Li capisco. Non lontano bombardamenti e razzi continuano a solcare il cielo. Mi sembra persino di sentirli. In quel momento sento anche la voce dei pastori di Betlemme, testimoni di un neonato deposto in una mangiatoia, il Salvatore tanto atteso: «Il Signore ha suscitato per noi un Salvatore potente!»

Natale, un’oasi di pace nel mondo incupito dalla guerra

Non lontano dai razzi e dai cannoni, la notte di Betlemme si è accesa di speranza nel cuore dei credenti. «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra al popolo che egli ama». La Messa di Natale continua qui e nel mondo. Questa mattina, nel nostro mondo oscuro, c’è un’oasi di pace e di luce. «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto risplendere su di sé una grande luce: sugli abitanti del paese delle tenebre e della morte c’è una grande luce». Qui a Betlemme, dopo la Messa di mezzanotte, la processione si muove verso il Presepe. Non è vuoto. Questo Natale è più vero che mai! Senza decorazioni, senza tanti regali, si può incontrare meglio il Salvatore che è nato per noi. Ma c’è ancora la guerra! Quando finirà, qui e nel mondo? Questa notte di Betlemme annuncia già la sconfitta delle tenebre. Preannuncia la vittoria della Luce. Ora posso tornare a Gerusalemme e dormire in pace. Sono le tre del mattino. Ma c’è ancora il checkpoint da attraversare!

Buon Natale e felice anno nuovo 2024!

*vescovo emerito di Reykjavík (Islanda).

Mons. Bürcher (foto kath.ch) | © kath.ch
27 Dicembre 2023 | 08:54
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