Mons. Bonnemain durante la Messa di requiem di mons. Huonder
Svizzera

Messa di requiem a Coira per mons. Huonder

Il 19 aprile 2024, la Cattedrale di Coira ha accolto la messa di requiem per Mons. Vitus Huonder, vescovo emerito della diocesi, sepolto il 17 aprile presso la Fraternità tradizionalista di San Pio X a Ecône (VS). Diversi vescovi svizzeri, canonici, sacerdoti, rappresentanti delle Chiese cantonali, politici e fedeli hanno preso commiato dal vescovo emerito, morto il 3 aprile. Tra i presenti anche il vescovo emerito di Lugano Grampa e mons. Zanini, delegato dell’amministratore apostolico di Lugano

Maurice Page con kath.ch, traduzione e adattamento redazionecatt

In ossequio alla sua volontà, Vitus Huonder è stato sepolto a Ecône, accanto all’arcivescovo Marcel Lefebvre, nella volta del seminario della Fraternità tradizionalista di San Pio X. La Messa da requiem celebrata due giorni dopo a Coira quindi è stata semplice, con un ritratto del defunto posto all’ingresso del coro.

Alla celebrazione hanno partecipato circa 70 membri del clero, tra cui diversi vescovi svizzeri. Erano presenti anche rappresentanti delle Chiese cantonali e delle autorità politiche. Alcuni membri dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, di cui il vescovo Huonder era membro, erano seduti in prima fila.

Attaccati alla tradizione

Nell’omelia, Mons. Joseph Bonnemain, vescovo di Coira, ha riflettuto sulla vita del defunto. «Forse questo ci aiuterà a capire i suoi pensieri e le sue decisioni». «Come allievo della scuola del monastero di Disentis, Vitus Huonder ha imparato ad amare la preghiera corale e il canto monastico. Questo risvegliò in lui il desiderio di diventare sacerdote. Durante gli anni di studio a Roma, fu colpito dal rumore della città, ma ancora di più dalle tendenze teologiche del dopo Concilio, che in seguito giudicò come una rinascita del modernismo», ha spiegato il successore. Lo studio della Bibbia divenne la sua passione.

«Nostalgia di un mondo intatto»

Anche quando era parroco nel cantone di Zurigo negli anni ’70 e ’80, Vitus Huonder era «spesso tentato» di «lasciare la diocesi per unirsi a un movimento che sapeva essere interamente impegnato nella tradizione». Quando nel 1992 rassegnò le dimissioni da vicario generale per i Grigioni, il suo «disaccordo con il mondo e il presente della Chiesa» era già percepibile. Non è stato più felice come vescovo di Coira dal 2007 al 2019. Le circostanze esterne del suo mandato sono state davvero pesanti.

Mons. Bonnemain, che ha lavorato con Vitus Huonder per molti anni, interpreta così la vita del suo predecessore: «Oserei dire che la sua vita è sempre stata segnata da questi due aspetti: la nostalgia di un mondo sano, intatto, sacro, e la difficoltà di accettare la realtà, di accettare un mondo che rimane bisognoso di redenzione». Il fatto che mons. Huonder abbia infine trovato riposo presso la Società San Pio X e abbia voluto essere sepolto accanto all’arcivescovo Marcel Lefebvre è stato «come un ultimo rifugio, nel mondo intatto della sua immaginazione».

Per una Chiesa nel mondo

Riprendendo la lettura del libro di Ezechiele sul buon pastore, Mons. Bonnemain ha sottolineato che il Salvatore ha dato la sua vita «per noi». «Ma non per isolarci in un mondo intatto – al riparo dal mondo pericoloso – ma perché, in mezzo al nostro mondo così com’è, nella Chiesa, qui e oggi, possiamo essere annunciatori di salvezza con la nostra vita e le nostre azioni». «Se viviamo la fraternità e la sinodalità in questo modo, non dobbiamo avere paura del mondo dei pagani, ma piuttosto sentire la gioia di essere in cammino per questo mondo, in questo mondo e con questo mondo verso la patria eterna», ha concluso.

(cath.ch/kath.ch/mp/traduzione e adattamento redazionecatt)

Maurice Page/traduzione e adattamento redazionecatt

Mons. Bonnemain durante la Messa di requiem di mons. Huonder | © bistumchur
22 Aprile 2024 | 14:49
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