Ticino e Grigionitaliano

Su fede e nuove generazioni: «I ragazzi ticinesi di oggi? Cercano ascolto e autenticità»

di Laura Quadri

È alle porte la 38esima Giornata mondiale della gioventù (GmG), che vedrà convergere a Lisbona dalle parti più disparate del pianeta, in luglio, migliaia di giovani, desiderosi di sperimentare un’autentica esperienza di fede e condivisione ma anche, perché no, per trovare risposte a domande esistenziali. A questo lungo viaggio che anche dal Ticino almeno un centinaio di giovani si stanno preparando a intraprendere e al quale ci si può ancora aggregare, si unisce un’iniziativa locale appena annunciata: la creazione, a livello diocesano e grazie alla Pastorale giovanile, di una «Consulta giovani»; un organo, come già spiegato su Catholica del 3 giugno scorso, attraverso il quale permettere a giovani e operatori pastorali delle più diverse realtà diocesane di incontrarsi, discutere e dibattere su quelle che oggi potrebbero essere le offerte ideali, per giovani in cammino e in ricerca, da proporre durante l’anno. Iniziative, tanto la Consulta quanto la GmG, che portano a interrogarsi: quale fede e quale Chiesa per i giovani d’oggi? Una domanda di attualità alla luce anche delle recenti statistiche sull’adesione religiosa in Svizzera.

Ascolto e accoglienza

«Oggi i giovani reagiscono in modo molto diverso alla questione religiosa», commenta don Marco Notari, assistente spirituale degli Scout cattolici a livello cantonale, vicario parrocchiale a Balerna e insegnante in diverse scuole. «Troviamo chi non si pone domande, chi se le pone ed è in ricerca, chi non è soddisfatto dalle risposte preconfezionate da altri, chi è rimasto deluso dalle istituzioni e si rifugia in qualche forma di religiosità personale o chi, infine, si inserisce serenamente e con curiosità in ciò che già esiste». Valutare e accogliere la complessità della realtà, entrare nelle singole situazioni di vita, tenere in considerazione, come educatori, operatori pastorali, sacerdoti anzitutto il singolo vissuto di ogni giovane, diventa così fondamentale: «Tra i giovani che incontro, spesso chi si avvicina spontaneamente alla fede dimostra una vita interiore sveglia e dinamica ma anche un forte desiderio di capire, di mettere in relazione il proprio vissuto con l’esperienza religiosa di altri. Sono giovani per questo in cerca di uno spazio comunitario accogliente, ma soprattutto desiderosi di trovare quell’adulto capace di ascoltare e accompagnare, attorno al quale riunirsi in tutti i momenti dell’anno. Così qualsiasi gruppo o associazione funziona solo se si ricorda l’aspetto fondamentale: accogliere e ascoltare».

La spontaneità della preghiera

Una dimensione comunitaria essenziale, che non è tuttavia indizio esclusivo di un rapporto a Dio: «I giovani e la preghiera? Non oserei affermare che i giovani preghino meno perché, anche se è vero che vi è l’aspetto di preghiera comunitaria, già Gesù stesso ci insegnava il valore della preghiera in solitudine (Mt 6,6)», sottolinea Valentina Anzini, teologa, catechista, insegnante di religione in Vallemaggia e tra le rappresentanti della Svizzera alla recente assemblea sinodale continentale a Praga. «Quando, ad esempio, affronto il tema della preghiera a scuola, spiego sempre ai ragazzi che si tratta di un dialogo di fiducia, come se si parlasse ad un amico. È quindi forse più corretto affermare che i giovani hanno un modo di relazionarsi con Dio più spontaneo, rivolgendosi a Lui secondo quello che sta loro più a cuore».

I giovani, il Papa, il dialogo

Quella stessa spontaneità, sottolinea Valentina, che i giovani richiedono di avere alla Chiesa; spontaneità, ma anche chiarezza e capacità di un dialogo franco: «Lavorando quasi due anni fa al questionario del Sinodo assieme ai miei allievi, mi dipinsero un’immagine abbastanza cupa di Chiesa, proprio perché la definivano distante e giudicante. Durante i lavori sinodali proseguiti nella tappa continentale ciò è emerso molto bene: una Chiesa ferita, a volte in difficoltà nel dialogo e a volte non autentica e, di conseguenza, poco credibile. Papa Francesco è tuttavia l’esempio che la Chiesa può essere ed è all’altezza delle domande dei giovani. Ho mostrato spesso, in classe, alcuni brevi filmati su determinate tematiche affrontate nelle sue omelie, catechesi o interventi: i giovani sono rimasti colpiti dalla sua semplicità e schiettezza e da quanto, effettivamente, egli sia aggiornato sulle grandi questioni che li riguardano. Mi dicono che il Papa è sul pezzo. Ciò che rende ancora più fondamentale poter offrire loro, con eventi come la Giornata mondiale della Gioventù, la possibilità di incontrarlo da vicino».


Verso la GmG a Lisbona

Sono due le modalità ancora disponibili per partecipare dal Ticino assieme alla Pastorale giovanile alla Giornata mondiale della gioventù a Lisbona: la prima opzione, «PLUS», con partenza il 28 luglio sera (viaggio in notturna) per vivere appieno le giornate dall’1. al 6 agosto. Il rientro a Lugano in questo caso sarà solo il 12 agosto, con diverse tappe (Madrid, Toledo, Barcelona e La Salette). La seconda proposta, «FREE», prevede invece che ognuno sia libero di organizzarsi il viaggio che preferisce, per poi aggregarsi in loco al gruppo ticinese. Per iscriversi pastoralegiovanile.ch/gmg. Per chi volesse invece aiutare i giovani partecipanti a sostenere i costi del viaggio: CH46 0900 0000 6518 2098 5, Pastorale giovanile Diocesana, Via cantonale 2a, 6900 Lugano.

La «Consulta giovani»: l’incontro lunedì

Il primo incontro della «Consulta giovani» si terrà questo lunedì dalle ore 18.30 al Centro pastorale S. Giuseppe in via Cantonale 2A a Lugano.


19 Giugno 2023 | 10:30
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