La chiesa parrocchiale di Bissone
Ticino e Grigionitaliano

Si è concluso il restauro esterno della chiesa di Bissone, che ha ritrovato le sue origini

Si è concluso dopo due anni di lavoro il restauro esterno della chiesa parrocchiale di san Carpoforo a Bissone.  Ora si attende di poter intervenire anche all’interno, dove sono custodite preziose testimonianze artistiche frutto del lavoro anche di artisti bissonesi.

Orientata a ovest, la chiesa tardomedievale, già impostata sulla pianta basilicale a tre navate, conobbe un primo importante intervento di rinnovamento verso la fine del Cinquecento e nella prima metà del Seicento attraverso la costruzione di varie cappelle laterali a cui erano associate alcune famiglie di maestranze bissonesi quali i Garovo, i Garovo Allio, i Bussi, i Comanedi e i Castelli. Ma è tra gli anni Settanta e Ottanta del XVII secolo che la costruzione fu ristrutturata e assunse l’aspetto che ancora oggi si può osservare, ad eccezione della facciata principale, eretta dopo il 1730, e del campanile tardomedievale.

Gli ultimi importanti lavori di manutenzione dell’edificio sacro dopo i restauri del 1868 e della facciata nel 1930 sono stati alcuni interventi ai tetti e la sistemazione parziale del presbiterio, per questa ragione erano più che necessari gli interventi sull’esterno svolti in questi ultimi due anni. La parrocchia, presieduta da Andrea Incerti,  ha dunque deciso, incoraggiata dal sostegno elargito dai sussidi federali, cantonali e comunali, per un impegnativo e importante restauro. I lavori, seguito in ogni sua fase dall’Ufficio cantonale dei beni culturali, è stato progettato, dopo le necessarie verifiche sul manufatto e nelle documentazioni d’archivio, dal progettista architetto Gabriele Geronzi, dal restauratore Andrea Meregalli e con l’aiuto degli studi storici già svolti da Ivano Proserpi. L’aspetto statico, già oggetto di lunga osservazione a causa dei danni strutturali verificatisi nel tempo, è stato curato dall’Ingegner Roger Bacciarini.  L’intervento é stato eseguito, dopo l’aggiudicazione della vincita del concorso, alla ditta Ars Labor Sagl.

«L’aspetto più evidente dell’intervento è stato il rigoroso ripristino cromatico sia della chiesa che del campanile fondato su precisi dati storici e materiali che hanno permesso di riproporre le tinte di fine Ottocento- inizio Novecento», ci spiega l’architetto Gabriele Geronzi. Si è dapprima proceduto con un risanamento degli intonaci e delle decorazioni a stucco su tutte le superfici murarie. «Sulla bellissima facciata di fronte al lago di Lugano si è scoperto che le coperture in coppi delle cornici e della sommità nascondevano elementi decorativi in pietra alla base delle statue: si è perciò optato per una copertura con lamine di piombo che sono state modellate sui profili in stucco». Queste non sono state le uniche sorprese. I lavori hanno permesso di scoprire le tracce di diversi momenti storici della costruzione, fra le quali la finestra rotonda del presbiterio cinquecentesco sul retro, l’innalzamento della navata di circa un metro nella seconda metà dell’Ottocento, la modifica dei contrafforti del tiburio, la copertura con coppi delle sommità della facciata e dei contrafforti. Una curiosità  emersa e conservata nel restauro sono i diversi graffiti sull’intonaco della parete nord verso il cimitero, raffiguranti il simbolo della tripla cinta.

Particolarmente impegnativo è stata la conservazione del cono in conci di laterizio del campanile, visibile anche dall’autostrada e dalla linea ferroviaria. «Si è dovuta ricostruire la sommità dopo che a novembre 2019 un elicottero l’ha divelta. Sono stati utilizzati nuovi conci di laterizio eseguiti espressamente da una fornace con argille gialle e rosse tipiche della zona prealpina e si è provveduta ad integrare su tutta la superficie i pezzi caduti nel tempo. Le cornici ed i piani del campanile sono sati di nuovo ricoperti con lastre di «sas da Cavrin» come in origine. Da ultimo è stata posata la croce con la boccia ed il cono di rame anch’essa restaurata dopo l’incidente», ci spiega Gabriele Geronzi.

Inoltre, tetti e coperture  sono stati risanati. Nuove canalizzazioni riducono ora l’apporto di umidità, a protezione dell’edificio sacro.


Nella chiesa restaurata il vescovo Valerio Lazzeri celebrerà oggi, domenica 3 aprile, alle ore 11, la Santa Messa. Seguirà, all’esterno, un momento conviviale e di presentazione degli interventi.


La chiesa parrocchiale di Bissone
3 Aprile 2022 | 05:17
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