Sacrificio Quaresimale: «l'Amazzonia è interesse di tutti»

È raro che la Chiesa cattolica sia invitata a riconoscere i segni dei tempi, ma ci sono delle eccezioni: ad esempio il Sinodo per l’Amazzonia 2019. Proteggere la foresta amazzonica – il polmone verde del pianeta che ospita 400 comunità indigene – è la cosa giusta da fare e richiede coraggio. Non solo per l’elevata quantità di CO2 assorbita, ma anche perché abbiamo bisogno di risposte per poter vivere in armonia con la natura.
La regione amazzonica, tuttavia, anziché essere protetta è minacciata dal disboscamento, dall’agricoltura industriale, dalle attività minerarie, dalle centrali elettriche e dall’inquinamento di aria e acqua. La natura e la cultura sono distrutte e la popolazione indigena è scacciata. La Chiesa cattolica ha documentato in un’inchiesta unica cosa sta succedendo lì, al fine di far sentire «il grido della terra e dei poveri» (Laudato si’ 49).
Il documento di preparazione al Sinodo è chiaro: da decenni gli interessi delle potenze accelerano lo sfruttamento e, per porvi fine, occorrono forza e coraggio. Sacrificio Quaresimale vuole esprimere questo coraggio, assumere un ruolo scomodo e affiancare le persone coinvolte per attuare un cambiamento fondamentale in Amazzonia.
E proprio all’Amazzonia e al previsto Sinodo Sacrificio Quaresimale dedica il dossier tematico contenuto nell’ultima edizione della rivista Sguardi. In questa regione, infatti, Sacrificio Quaresimale opera da anni in collaborazione con le sue organizzazioni partner locali, fornendo consigli e sostegno alle comunità, affinché possano far valere i loro diritti e siano in grado di poter continuare a disporre delle loro basi vitali, utilizzandole in modo sostenibile.

3 Ottobre 2019 | 15:35
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