Ticino e Grigionitaliano

Rivive per i 110 anni della «Cantoria di Giubiasco» una Sacra Rappresentazione di padre Callisto

La «Cantoria di Giubiasco» compie 110 anni. Una lunga storia, che il noto coro sopracenerino – diretto dal 1982 dal maestro Michele Tamagni – festeggerà oggi (alle ore 20.30 a Morbio Inferiore) e domani (alle 17 nella parrocchiale di Giubiasco), con la messa in scena della Sacra Rappresentazione «Giobbe. Il Mistero della sofferenza », adattamento in forma oratoriale di una pièce originariamente composta dall’indimenticabile padre cappuccino Callisto Calderari. Accompagneranno per tale occasione la «Cantoria» anche la Corale «Santa Maria dei Miracoli» di Morbio Inferiore e l’ensemble «Larius».

Concerti spirituali e studio del repertorio

«La nostra attività, attualmente, è duplice », racconta Tamagni. «Da una parte, l’animazione liturgica in parrocchia a Giubiasco, unitamente a una stretta collaborazione con la Diocesi, per le S. Messe radiofoniche e televisive, e per le celebrazioni in Cattedrale, come lo scorso Giovedì Santo. Dall’altra, nei tempi forti dell’anno, Quaresima e Avvento, l’approfondimento e lo studio di un repertorio sacro specifico. Infine, ci occupiamo di mettere in scena proprio le Sacre Rappresentazioni, attività alla quale abbiamo iniziato a prendere parte inizialmente nella Comunità del Sacro Cuore a Bellinzona, dove era attivo padre Callisto». Da San Francesco, Santa Chiara e il Cantico delle Creature – una delle sue primissime rappresentazioni – «approdiamo quest’anno alla figura di Giobbe, molto attuale nel suo messaggio: accanto alla difficoltà dell’uomo di riuscire ad accettare il dolore, sussiste per Giobbe e per tutti noi, costantemente, la possibilità di dialogare con Dio. Dialoghi, con canti e musiche, che abbiamo affidato per la loro rielaborazione – suggellando una collaborazione di lunga data – al maestro Vincenzo Giudici».

Dal 1913 su iniziativa di Pietro Melera

Una grande festa, in cui coinvolgere – venerdì 2 giugno – anche ex coristi e musicisti che nel tempo hanno contribuito a mantenere viva la passione per la musica sacra, per ritornare infine con la memoria a quel fatidico 1913, quando Pietro Melera – storico direttore fino al 1971 – decise di ridare vita alla locale Corale parrocchiale: «La Cantoria è sempre stata legata dalla fondazione alla parrocchia. Abbiamo animato per anni le liturgie e le feste presso il locale Oratorio, anche dedicandoci, come tendenza di quegli anni, al canto «profano» e lirico, per poi ritornare in modo ancora più convinto al canto sacro».

Dall’82, quindi, «l’avvio di una seconda fase, con concerti con il tempo concepiti come dei veri e propri «progetti» musicali, per i quali abbiamo iniziato a dare dei mandati di composizione. Datano di questi anni anche le registrazioni discografiche delle composizioni di PierAngelo Sequeri, per conto della Rugginenti Editore di Milano, una delle maggiori case discografiche italiane nell’ambito della musica sacra».

Il Concilio Vaticano II

Ripresa che avviene anche grazie all’attenta accoglienza riservata alle novità sancite dal Concilio Vaticano II: «Il Concilio espresse nuovi principi che condussero a un rinnovamento radicale del repertorio, volto a favorire la partecipazione attiva e consapevole dell’assemblea al rito, attribuendo un ruolo nuovo al coro». Da allora, «il coro è uno degli attori della liturgia, arricchendo con i suoi contributi la solennità dei riti, senza però sostituirsi all’assemblea e lasciando che le voci dei fedeli possano ancora risuonare».

Negli ultimi anni, infine, la collaborazione con alcuni enti benefici, in particolare la Conferenza missionaria della Svizzera italiana: «La cifra totalizzata dalle prime collaborazioni in poi è di circa 40’000 franchi. Teniamo molto a queste attività, che ci permettono di sostenere progetti missionari in tutto il mondo».

Una «rete» di Cori

E il futuro? «Il coro è per noi una grande famiglia. Ma crediamo sia anche giusto leggere i segni del nostro tempo. C’è consapevolezza che la realtà sta cambiando e che sarà sempre più difficile riscontrare nuove adesioni. È per questo giunto il momento di sperimentare nuove vie, in particolare quella della collaborazione inter-corale: forse una dimensione meno «parrocchiale», ma sicuramente più diocesana e di «rete». Una nuova epoca da vivere con altrettanta gioia e entusiasmo».

Il programma

I festeggiamenti per i 110 anni della «Cantoria di Giubiasco» prevedono presso la parrocchiale di Giubiasco domenica prossima 23 aprile, alle ore 17, la Sacra Rappresentazione, adattata da una pièce di Callisto Calderari, «Giobbe – Il mistero della sofferenza»; il 2 giugno, alle 20.30, il concerto «Cantoria di Giubiasco &
Friends»; il 3 dicembre, alle 17, «Cantate al Signore un canto nuovo». Per saperne di più cantoriadigiubiasco.ch.

Laura Quadri

22 Aprile 2023 | 05:12
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