L'alabardiere Pietro Giorgio Maria Botturi.
Ticino e Grigionitaliano

Pietro, a vent’anni nella città eterna per giurare fedeltà al Papa

di Silvia Guggiari

Come da tradizione, sabato prossimo 6 maggio in Vaticano si terrà il giuramento delle nuove Guardie Svizzere. Alla cerimonia (che sarà possibile seguire in diretta streaming alle 17 sul sito guardiasvizzera.ch), sarà presente una delegazione della Confederazione, oltre al presidente della Conferenza episcopale svizzera mons. Felix Gmür, vescovo di Basilea. 23 le reclute che giureranno di proteggere e difendere il Papa, tra queste l’alabardiere ticinese Pietro Giorgio Maria Botturi nato e cresciuto a Lugano, al quale abbiamo fatto alcune domande sul senso di questa missione che si appresta a compiere.

Pietro, qual è la tua storia?
Sono nato a Lugano nel dicembre del 2002; nonostante sia nato in Svizzera i miei genitori erano cittadini italiani e per questo, fino al 2018, anno in cui hanno deciso di sostenere l’esame per la cittadinanza, ho vissuto come straniero. Ho frequentato le scuole San Benedetto, e poi il Liceo Lugano 1 con l’indirizzo musicale. La musica è sempre stata una mia passione e, fin da piccolo, ho frequentato il Conservatorio della Svizzera Italiana suonando il violoncello. Alla fine dei miei studi ho prestato servizio nell’esercito svizzero prima in fanteria durante la scuola reclute per poi venir trasferito nelle forze speciali durante il servizio lungo.

Come e quando hai maturato l’idea di entrare nel corpo della Guardia Pontificia? Perché hai scelto questo tipo di servizio?
L’idea di venire a Roma è nata un po’ per caso durante i due giorni di reclutamento dell’esercito. Vedendo un volantino mi sono incuriosito e ho chiesto delle informazioni ulteriori. In poco tempo ho deciso di cogliere questa occasione unica: mi emozionava l’idea di servire il Santo Padre, di spendere questi anni della mia vita per una causa così nobile che mi dava anche l’opportunità di scoprire e conoscere persone e luoghi nuove.

Come vivi a Roma? Qual è la tua quotidianità?
Passare da Lugano a Roma è stato un bel cambiamento: la nostra giornata varia giorno per giorno. A seconda dei turni di lavoro, abbiamo momenti liberi che uso per riposare, per fare delle passeggiate in Vaticano o a Roma oppure per giocare a basket nella palestra in caserma.

Vivere in Vaticano, uno dei luoghi più ricchi di arte al mondo: cosa sta dando alla tua cultura?
Lavorare a contatto con il patrimonio artistico presente in Vaticano arricchisce il nostro bagaglio culturale; c’è però da considerare il fatto che lavorandoci tutti i giorni, si rischia di non farci più attenzione e di non saper apprezzare le mura e le opere che ci circondano.

Cosa sta dando questa esperienza al tuo percorso di fede?
In questa esperienza la fede viene messa alla prova perché si scoprono tanti lati della Chiesa, quelli belli e affascinanti, ma anche quelli più nascosti che fanno nascere dubbi e domande.

Hai incontrato il Papa? Che sensazione ti dà sapere di lavorare così vicino al Santo Padre?
Ho già avuto questa fortuna e sono stati momenti unici. A 20 anni, avere l’opportunità di lavorare a stretto contatto con una delle persone più importanti al mondo ti dà sicuramente una sensazione di gratitudine verso chi ti ha scelto e ti ha dato la sua fiducia per permetterti di essere lì come ultimo uomo a difesa del Santo Padre.

Con le altre reclute della Guardia Svizzera avete svolto una parte della formazione in Ticino, a Isone. Che tipo di esperienza è stata?
La formazione a Isone è stata una pausa dall’ambiente formale del Vaticano per ricevere un’istruzione più pratica dalla Polizia Cantonale ticinese. È stata un’esperienza fantastica sotto tutti i punti di vista e soprattutto ci ha aiutato a completare il nostro bagaglio di competenze.

Cosa vuol dire per te giurare di dare la vita per il Papa?
Significa entrare a far parte di una grande famiglia che comprende tutte quelle guardie ed ex-guardie che hanno giurato prima di me. Penso che chiunque, se gli venisse chiesto di dare la vita per i propri cari non esiterebbe a dire di sì; ma quando si ha la consapevolezza che potrebbe succedere ogni giorno, questo «Sì» cambia completamente significato.

Come ti stai preparando a questo evento?
Al di là dei preparativi per la cerimonia pubblica, continuo a svolgere il mio servizio quotidiano con la consapevolezza di ciò che andremo a giurare tra pochi giorni.

La visita a Roma per i giovani interessati a diventare Guardia Svizzera

Per i giovani svizzeri cattolici tra i 16 e i 19 anni che stanno prendendo in considerazione l’iscrizione alla Guardia Svizzera, due volte l’anno, in primavera e in autunno, vengono organizzate delle visite di informazione a Roma per capire se questa è una proposta adatta a loro. «In cinque giorni, i ragazzi avranno modo di farsi una idea della vita di una Guardia a Roma, la sua quotidianità, i compiti che le sono affidati e la vita nella caserma; potranno percepire l’inconfondibile spirito che anima la Guardia Svizzera», ci spiega Paolo Cerutti di Morbio Inferiore, incaricato regionale per l’informazione ed il reclutamento. La prossima visita avrà luogo a inizio di ottobre; il costo che comprende il viaggio a Roma, l’alloggio, i pasti e la presa a carico è di a 250 CHF. Per ulteriori informazioni rivolgersi a Paolo Cerutti: tel. 078 781 40 56, mail a paolo.cerutti@bluewin.ch

L'alabardiere Pietro Giorgio Maria Botturi.
2 Maggio 2023 | 07:35
Tempo di lettura: ca. 3 min.
Condividere questo articolo!