I funerali di Papa Benedetto XVI il 5 gennaio 2023 (foto vatican media).
Papa e Vaticano

Papa Francesco ai funerali del Papa emerito: «Fedele amico di Gesù, Benedetto ora è con Lui»

di Cristina Vonzun

È stata la prima volta nella modernità, come hanno sottolineato in questi giorni gli storici, che un papa regnante era presente ai funerali di un papa emerito. Vi furono, infatti, nel passato, nel 1801 le esequie di Pio VI, morto in esilio in Francia e celebrate, a Roma, da Pio VII.
Giovedì 5 gennaio 2023 è stata l’ora di Benedetto con il solenne rito a Roma in una piazza San Pietro con molti fedeli. Tante le emozioni, i volti, le storie confluite davanti alla Basilica. Numerose anche le autorità politiche e i leader delle Chiese cristiane e di tutte le principali religioni del mondo venuti a salutare Joseph Ratzinger e omaggiare la sua lunga e straordinaria vicenda umana che attraversa il Novecento per arrivare fino a noi.

Ratzinger, il teologo tedesco, l’allora giovane perito al Concilio Vaticano II, il vescovo che guidò la diocesi di Monaco e Frisinga (1977-1982), dalla quale sono arrivati molti pellegrini in questi giorni in San Pietro, poi il cardinale, il prefetto della Congregazione della dottrina della fede, il braccio destro di papa San Giovanni Paolo II, e infine, il pontefice regnante dal 2005 al 2013, 265esimo successore di Pietro. A questo punto poteva chiudersi il suo percorso ma, poi – con un gesto clamoroso, libero, consapevole e indubbiamente anche sofferto e drammatico – Benedetto XVI decise quel famoso 11 febbraio 2013 di annunciare al mondo la rinuncia alla guida della Chiesa per ritirarsi nel monastero Mater ecclesiae tra le mura vaticane, dove si è spento il 31.12.2022, a 95 anni di età.

Di lui ha parlato papa Francesco all’omelia di una Messa il cui rito è stato presieduto per ragioni dovute al ginocchio del Papa, dal decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re e alla quale hanno partecipato vescovi, cardinali e prelati di tutto il mondo. La diocesi di Lugano era rappresentata dall’amministratore apostolico Alain de Raemy.

Le parole di papa Francesco

Un lungo dialogo spirituale a partire dalle parole di Gesù prima di spirare sulla croce è stato il cuore dell’omelia di Bergoglio ai funerali. Un dialogo sul rapporto che intercorre tra un pastore d’anime, vescovo, prete o papa che sia, Dio e il suo popolo. Tra gioie e dolori, abbracciando la missione fino alla fine. «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23,46). Queste parole hanno rappresentato nella vita di Cristo – ha detto il Papa, che nell’omelia ha offerto spunti dove si sentiva la teologia di Benedetto – il suo «continuo consegnarsi nelle mani del Padre suo. Mani di perdono e di compassione, di guarigione e di misericordia, mani di unzione e benedizione, che spinsero Gesù a consegnarsi anche nelle mani dei suoi fratelli. Il Signore, aperto alle storie che incontrava lungo il cammino, si lasciò cesellare dalla volontà di Dio, prendendo sulle spalle tutte le conseguenze e le difficoltà del Vangelo fino a vedere le sue mani piagate per amore. Mani piagate che vanno incontro e non cessano di offrirsi, affinché conosciamo l’amore che Dio ha per noi e crediamo in esso (cfr 1 Gv 4,16)». Papa Bergoglio ha letto nelle parole di Gesù sulla croce l’invito e il programma di vita «del cuore del pastore». Una dedizione a Dio e alla Chiesa che nasce da «un dono totalmente gratuito di Dio» ed è appartenenza a Lui e al popolo di Dio, cioè alla gente.

«Tu mi appartieni… tu appartieni a loro»; «tu stai sotto la protezione delle mie mani, sotto la protezione del mio cuore», questa ha proseguito il Papa «è la condiscendenza di Dio e la sua vicinanza capace di porsi nelle mani fragili dei suoi discepoli per nutrire il suo popolo e dire con Gesù: prendete e mangiate, prendete e bevete, questo è il mio corpo che si offre per voi (cfr Lc 22,19)». Parole di Francesco, intrise da tanti riferimenti a scritti di Ratzinger e alla vita di Benedetto. Come Gesù, il pastore, ha proseguito il Papa «porta sulle spalle la stanchezza» del ministero, «specialmente là dove la bontà deve lottare e i fratelli vedono minacciata la loro dignità». Una lotta – ha proseguito Francesco – nella quale «il Signore va generando la mitezza capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare».

La vita piena di Benedetto

Parole che nei presenti hanno suscitato un rimando inevitabile alla vita piena, spesa per la Chiesa e per Gesù, di Benedetto. Forse c’è anche un’eco in questa omelia del testamento spirituale redatto da Ratzinger e soprattutto un rimando alle ultime parole del Papa emerito che la cronaca di questi giorni ci ha consegnato: «Signore, ti amo!». Francesco ha concluso, quasi riassumendo nell’invocazione finale il senso di tutta l’omelia: «Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la Sua voce!».

Ora la salma di papa Ratzinger riposa nelle Grotte vaticane nella tomba che fu di Giovanni Paolo II prima che quest’ultimo venisse traslato nella Basilica di San Pietro.

I funerali di Papa Benedetto XVI il 5 gennaio 2023 (foto vatican media).
5 Gennaio 2023 | 12:00
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