Padre Gigi Maccalli.
Africa

Padre Maccalli rapito in Niger: una sua riflessione sulla vita in missione

Pierluigi Maccalli, un missionario italiano in Niger, è stato rapito due sere fa in Niger da un gruppo di presunti jihadisti in Niger. Lo ha reso noto padre Mauro Armanino, missionario a Niamey, la capitale del paese africano. «Da qualche mese la zona si trova in stato di urgenza a causa di questa presenza di terroristi provenienti dal Mali e dal Burkina Faso», ha dichiarato all’agenzia vaticana Fides. Padre Maccalli, originario della diocesi di Crema, già missionario per anni in Costa d’Avorio, si trovava nella parrocchia di Bomoanga, diocesi di Niamey. Il religioso italiano dei padri della Società delle Missioni Africane (Sma) era impegnato da tempo sia a livello di evangelizzazione sia nella promozione umana in questa zona a sud-ovest del Niger, alla frontiera con il in Burkina Faso e a circa 125 chilometri da Niamey, una zona agricola. Padre Maccalli  era impegnato in campagne informative contro le pratiche di infibulazione femminile, che fa molte vittime in Africa e non appartiene alla fede islamica ma a pratiche di origine tribale. I religiosi della congregazione della Sma sono pure presenti nella zona con scuole, dispensari e formazioni per i giovani contadini.

L’agenziasir ha pubblicato una testimonianza del missionario rilasciata nella Pasqua 2018 dove il religioso affermava in quell’occasione:

«vivere la missione è fare esperienze forti di umanità e di paternità. È sempre tanta la sofferenza che bussa alla porta del cuore in cerca di una parola di consolazione e di un gesto di speranza».

Padre Gigi Maccalli.
19 Settembre 2018 | 11:15
Tempo di lettura: ca. 1 min.
missione (221), testimonianza (234)
Condividere questo articolo!