Papa Francesco con la regina Elisabetta II.
Internazionale

Nei discorsi di Natale la fede profonda di Elisabetta II

La regina Elisabetta II d’Inghilterra, scomparsa l’8 settembre 2022 nel suo castello di Balmoral, in Scozia, possedeva una profonda e solida fede cristiana che si è manifestata per tutta la vita, sia privata che pubblica, nelle parole e nei fatti, come anche nei discorsi in occasione del Natale all’interno dei quali la sovrana esprimeva tutte le sue convinzioni.

«Pregate per me… affinché Dio mi dia la saggezza e la forza di mantenere le solenni promesse che sto per fare, e che io possa servire Lui e voi fedelmente ogni giorno della mia vita». Questa è stata la richiesta di preghiera fatta dalla regina Elisabetta II durante il suo primo discorso natalizio nel 1952, a pochi giorni dalla morte del padre re Giorgio VI, come riporta il sito evangelico britannico Christianity.org. La principessa Elisabetta e il duca di Edimburgo erano in Kenya quando salì al trono. Fu incoronata 18 mesi dopo, il 2 giugno 1953, all’Abbazia di Westminster, a Londra.

I discorsi scritti dalla Regina

I suoi discorsi natalizi al Commonwealth sono stati tra i pochi scritti dalla regina stessa e all’interno dei quali molto spesso inseriva riferimenti agli insegnamenti di Gesù Cristo.

Come tutti i monarchi britannici, Elisabetta fu incoronata in una celebrazione religiosa profondamente simbolica. Il globo, lo scettro, l’anello e la corona usati nella cerimonia presentano ciascuno una croce per simboleggiare il regno di Gesù Cristo sul mondo. Sebbene la corona sia incastonata con molte delle pietre più preziose del mondo, la Bibbia presentata all’incoronazione è descritta come «la cosa più preziosa che questo mondo possa offrire».

Il momento più sacro, al centro della cerimonia, è l’unzione con l’olio sacro: la regina, seduta sotto un baldacchino per nascondere questo momento sacro alle telecamere, era vestita con un semplice abito bianco, senza gioielli o corona.

Servire gli altri

La nozione di servizio era quindi presente durante tutto il regno di Elisabetta, che fu ispirata dalla vita sacrificale di Gesù Cristo, secondo christianity.org. »Per me, gli insegnamenti di Cristo e la mia responsabilità personale davanti a Dio sono il quadro in cui cerco di condurre la mia vita», ha detto la Regina in occasione del discorso natalizio nel dicembre 2000.

Nel 2008, ha assicurato: «Spero che, come me, sarete confortati dall’esempio di Gesù di Nazareth che, spesso in circostanze di grande avversità, è riuscito a condurre una vita pubblica, disinteressata e sacrificale … Mostra chiaramente che l’autentica felicità e soddisfazione dell’essere umano sta più nel dare che nel ricevere, nel servire che nell’essere servito».

Il Buon Samaritano

La storia biblica a cui la Regina si riferiva più spesso enfatizzava il servizio. In quattro dei suoi discorsi natalizi, ha evocato la parabola del «Buon Samaritano». Questa storia «ci ricorda il nostro dovere verso il nostro prossimo», disse nel 1985. «Dovremmo cercare di seguire la chiara istruzione di Cristo alla fine di questa parabola: ‘Andate e fate lo stesso’».

È tornata alla stessa parabola nel 2004 e, più recentemente nel 2020, alla vigilia di Natale, dal Castello di Windsor dove è stata confinata con il principe Filippo a causa della pandemia. Ha detto: «Continuiamo ad essere ispirati dalla gentilezza degli estranei e troviamo conforto nel fatto che anche nelle notti più buie c’è speranza nella nuova alba. Gesù ha affrontato questo argomento nella parabola del Buon Samaritano. L’uomo che è stato derubato e lasciato sul ciglio della strada viene salvato da qualcuno che non condivideva la sua religione o cultura. Questa meravigliosa storia di gentilezza è ancora attuale oggi».

Una fede profonda

Oltre a parlare della sua fede e a partecipare alle funzioni religiose in veste ufficiale, la regina si riuniva privatamente ogni domenica e si affidava alle preghiere del suo popolo. Nel 1992, in un discorso in occasione del 40° anniversario del suo regno, ringraziò tutti coloro che avevano pregato per lei, affermando che queste preghiere «mi hanno sostenuto per tutti questi anni».

La sua fede personale l’ha anche ispirata a lavorare per la pace e la riconciliazione a livello internazionale e nella sua famiglia. Nel 2011, ha detto: «Il perdono è al centro della fede cristiana. Può guarire le famiglie distrutte, ripristinare le amicizie e riconciliare le comunità divise. È nel perdono che sentiamo la potenza dell’amore di Dio». Sebbene lo zio del principe Filippo, il conte Mountbatten, fosse stato assassinato dall’IRA, il gruppo armato irlandese pro-indipendenza, il sovrano non aveva esitato a stringere la mano a Martin McGuinness del Sinn Fein in una mossa vista come un passo essenziale verso la riconciliazione tra nazionalisti e unionisti in Irlanda del Nord.

Nel 2012 ha concluso il suo discorso natalizio pregando per il suo popolo e invitando a seguire il messaggio d’amore di Gesù Cristo: «Questo è il periodo dell’anno in cui ricordiamo che Dio ha mandato il suo Unigenito Figlio ‘per servire e non per essere servito’. Egli ha rimesso l’amore e il servizio al centro della nostra vita nella persona di Gesù Cristo. In questo giorno di Natale, prego affinché il suo esempio e il suo insegnamento continuino a riunire le persone per dare il meglio di sé al servizio degli altri». (cath.ch/red)

Papa Francesco con la regina Elisabetta II. | © vaticanmedia
16 Settembre 2022 | 11:12
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