Mons. Pizzaballa a Cipro: «Gerusalemme è il simbolo della nostra unità»

Dall’11 al 13 marzo 2017, mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, si è recato a Cipro per visitare le parrocchie, i sacerdoti e i Cavalieri del Santo Sepolcro. L’occasione ha offerto molti momenti di fraternità e di scambio, ma anche di condivisione ecumenica.

Questa visita di due giorni è iniziata con la Messa nella parrocchia di Nicosia, una delle quattro parrocchie latine di Cipro. La piccola isola – facente capo alla Diocesi di Gerusalemme – conta infatti tre parrocchie dirette dai francescani: a Nicosia, a Larnaca e a Limassol; e una gestita dalla Comunità del Verbo Incarnato a Paphos. Durante la celebrazione nella parrocchia di Nicosia, l’Arcivescovo ha ricordato come «il Patriarcato comprenda realtà diverse, come ad esempio Giordania e Cipro, ma Gerusalemme ci unisce: Gerusalemme è simbolo della nostra unità».

Dopo la messa a Nicosia, L’Amministratore apostolico ha raggiunto la scuola delle suore francescane a Limassol, dove ha incontrato Antonella Mantovani, membro dei cattolici latini di Cipro. Una particolarità di Cipro è che la comunità vota per eleggere un deputato all’Assemblea affinché li rappresenti.

Dopo la visita alla parrocchia di Limassol, mons. Pizzaballa ha parlato alla comunità parrocchiale durante un pomeriggio di preghiera e di riconciliazione. Ha poi raggiunto l’Hospice «San Michele». Questo ospedale, posto sotto la protezione di san Michele Arcangelo e situato alla periferia di Paphos, accoglie persone anziane affette dal cancro e da altre malattie gravi, ma anche bambini malati: a tutti si offrono cure palliative.

Un’altra parrocchia che l’Amministratore apostolico non ha mancato di visitare è stata quella di Paphos, luogo della flagellazione di san Paolo. Davanti alla chiesa si trova, ancor oggi conservata, la colonna contro la quale l’apostolo fu martirizzato. Questo santuario greco-ortodosso, prestato ai latini e agli anglicani per le loro liturgie, è una roccaforte di ecumenismo quotidianamente vissuto. Mons. Pizzaballa ha potuto soffermarsi in particolare con il prete anglicano, prima di recarsi a cena con i preti maroniti dell’isola ed il loro arcivescovo.

Il giorno successivo, lunedì 13 marzo, dopo la messa presso la scuola «Terra Santa» di Nicosia, mons. Pizzaballa, accompagnato da Charles-Edouard Guilbert Roed, responsabile dell’Ufficio per lo Sviluppo dei Progetti del Patriarcato, si è incontrato con l’ambasciatore di Francia a Cipro, il signor René Troccaz. Un momento importante per sottolineare il forte legame tra questo paese europeo e le realtà cristiane della diocesi di Gerusalemme e del Medio Oriente in generale.

Un altro evento chiave nel programma assai serrato di questi due giorni è stato l’incontro dell’Arcivescovo con i Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro presenti a Cipro. Mons. Pizzaballa ha ringraziato i sette cavalieri che conta l’isola, evidenziando come «i Cavalieri siano il collegamento tra l’Europa e la Terra Santa» e incoraggiandoli a crescere di numero e a recarsi in pellegrinaggio a Gerusalemme.

Un importante incontro si è tenuto, infine, con tutti i sacerdoti latini di Cipro riuniti intorno all’Arcivescovo e al Vicario patriarcale dell’isola, padre Jerzy Kraj, OFM. È stato questo il momento appropriato per ritornare sulle ultime modifiche apportate «»‹Â»Â«‹nella diocesi e sulle disposizioni per il futuro, in tempi contraddistinti dalla riorganizzazione finanziaria e amministrativa del Patriarcato.

Questa visita pastorale è stata caratterizzata anche da altri due incontri ecumenici: il primo con l’Arcivescovo maronita Josef Soueif a Nicosia, che ha offerto a mons. Pizzaballa un olivo d’argento, simbolo molto importante di Cipro; il secondo con l’Arcivescovo greco-ortodosso Crisostomo II che, presentando in dono un’icona a mons. Pizzaballa, ha detto quanto fosse contento di poter collaborare con l’Amministratore, e si è scusato perché, a causa della sua età avanzata, non potrà partecipare all’ormai prossima cerimonia di inaugurazione per il Santo Sepolcro restaurato.

(Myriam Ambroselli / Patriarcato latino di Gerusalemme)

16 Marzo 2017 | 17:00
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