Media vaticani, Viganò: una redazione unica per tutti i canali

Mancano pochi giorni al lancio in rete del nuovo portale unico per tutti i media del Vaticano: www.vaticannews.va sarà presto attivo in versione «beta», cioè non definitiva. Tre nuovi loghi identificheranno la comunicazione vaticana. Niente più radio, tv, casa editrice o altri media distinti. E da gennaio sarà «accorpato» anche L’Osservatore Romano, seppure «mantenendo la sua identità». Tutto farà capo alla «direzione editoriale» del Dicastero.

 

Ad annunciare queste novità è monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria vaticana per le comunicazioni, il quale in una intervista al Corriere della Sera spiega che ci sarà «un’unica redazione multilinguistica. Nel Centro editoriale multimediale confluiranno progressivamente 350 tra redattori e tecnici».

 

Ringraziando i giornalisti «che si sono sobbarcati un lavoro straordinario tra formazione e impegno quotidiano», il prelato – che ha illustrato ieri al Papa e al C9 le novità del processo di rinnovamento – sottolinea che «le riforme non si fanno perché qualcosa non va. Si fanno perché cambiano i tempi». «Non bisogna confondere la riforma con il portale, che ne è solo un effetto», chiarisce. «La riforma è un nuovo sistema «agnostico», definito assieme ad «Accenture Interactive», che non è pensato per un medium particolare ma permette un nuovo modello di produzione, fondato sulla gestione unitaria».

 

«Qualunque studioso – prosegue Viganò – oggi ti dice che il profilo identitario di un medium non esiste più. Un tempo tv faceva la tv e non poteva fare la radio, la radio faceva la radio ma non la tv…Ormai è passato, siamo anzi un po’ in ritardo. Le identità confluiscono, il digitale impone un approccio multimediale».

 

Entrando nel dettaglio del lavoro quotidiano, il prefetto spiega che: «Ci sono due riunioni giornaliere e si decidono i temi che vengono sviluppati in base alle richieste dei vari canali, il portale, la radio, i social eccetera. Un giornalista potrà lavorare per l’uno o l’altro, è un gioco di squadra. Si preparerà un testo per il portale, con il podcast, un servizio radiofonico, un video e così via».

 

«Abbiamo lavorato sull’identità del brand: per dare l’idea di una grande famiglia con vari canali», sottolinea monsignor Viganò. E annuncia che da gennaio si completerà anche l’«accorpamento» de L’Osservatore Romano nella Segreteria per le Comunicazioni. Sicuramente «non cambierà il nome» di quella che è «una testata storica». E «anche in base alle indicazioni che ci daranno i nove cardinali e la Segreteria di Stato, valuteremo come mantenere la riconoscibilità». «Il problema – evidenzia il monsignore – è capire come diffonderlo meglio, non sappiamo ancora. L’essenziale è che si aprano i processi, dice il Papa. La riforma è aperta, ci vorranno anni perché vada a regime, vedremo col tempo».

VaticanInsider

14 Dicembre 2017 | 12:10
Tempo di lettura: ca. 2 min.
media (16), novità (3), riforma (41), sito (14), vaticano (186)
Condividere questo articolo!