mons. de Raemy
Ticino e Grigionitaliano

Il vescovo a Locarno: «La trasfigurazione è una pagina evangelica di conversazione sinodale nello spirito»

Erano tanti i fedeli giovedì 22 febbraio al Centro sacra Famiglia a Locarno ad accogliere con il parroco don Carmelo Andreatta il vescovo Alain che vi si è recato per il secondo incontro di Quaresima. Al centro della preghiera, della meditazione del vescovo e dello scambio a gruppi c’è stata la pagina evangelica della Trasfigurazione di Gesù narrata nel vangelo di Marco (Mc 9,2-20). Come anche a Pregassona, una settimana fa, il vescovo ha guardato alla pagina precedente questa pericope che in Marco è quella nella quale Gesù chiede ai suoi discepoli «Chi dice la gente che io sia?» domanda a cui, in particolare, risponde Pietro con le famose parole «Tu sei il Cristo (…)». Qui – ha spiegato il vescovo – avviene la prima rivelazione pubblica che Gesù fa del suo futuro incontro con la sofferenza, con il rifiuto, con la morte. E qui si trovano le parole «Chi vuole salvare la propria vita, la perderà». Tutti ricordano la reazione di Pietro che non accetta queste parole. La scena allora cambia e si sale al monte. Ci sono Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni. Il vescovo a questo punto ha constatato il parallelo tra questa scena e quella del Getzemani: gli stessi compagni sono con Gesù, lì nel momento del tradimento e della croce, qui ora in quello della luce. A cosa assistono e di cosa restano partecipi i tre discepoli? Di un evento straordinario, come se tutto il Cielo attraversasse l’umanità di Gesù. Poi appaiono Mosè ed Elia a conversare con Gesù. Proprio questo fatto, ha spiegato il vescovo, ci offre un’immagine di quella che dovrebbe essere la conversazione spirituale sinodale, un evento di comunione tra noi, con la storia del popolo di Dio, con tutta la Parola di Dio rappresentati nella scena da Mosè ed Elia, alla presenza di Gesù. Un immagine che invita a ritrovarsi insieme con Gesù, prendere il tempo per aprire insieme le Sacre Scritture, lasciandoci illuminare da Cristo. Un’esperienza di bellezza, dato che Pietro nuovamente interviene, esprimendo il desiderio di voler prolungare quel rimanere. Poi arriva la nube che da tradizione biblica rappresenta la presenza di Dio, una presenza che li avvolge e allora provano timore. Di nuovo il vescovo ha richiamato la pagina del Getzemani, con un altra paura descritta. Sono immagini di quel timore, ha commentato il vescovo Alain, che c’è spesso davanti ad una nuova missione. «Quando si riesce a vedere la polvere è perché c’è la luce» ha detto il vescovo citando il motto che ha scelto per questo specifico incontro di Locarno che così ha spiegato: quando abbiamo timore davanti ad una nuova missione, quando vediamo la polvere della nostra debolezza, la nostra paura davanti all’ideale allora abbiamo la prova che c’è luce, che la luce di Gesù illumina le nostre debolezze. Per questo c’è bisogno di stare nella luce di Dio che illumina la nostra polvere. In conclusione il vescovo ha così riassunto quella sorta di itinerario ad immagine di una conversazione spirituale che la pagina del Vangelo della Trasfigurazione offre: dialogare con la Bibbia, pregare, stupirci davanti al Vangelo, dirci l’un l’altro che nonostante la polvere che vediamo, c’è la luce di Gesù che ci fa andare avanti».

(red)

Altri Quaresimali. Le date:

29.02.2024 – Biasca, in S. Carlo;
07.03.2024 – Mendrisio, Presenza Sud;
14.03.2024 – Monte Carasso, in parrocchiale.

Il 21.03.2024 l’incontro sarà per tutti online, trasmesso da Montserrat in Spagna dove il vescovo si troverà per gli esercizi spirituali. Il programma degli incontri è: dalle 20 preghiera, lettura del Vangelo, parola del vescovo – ore 20:50 fine collegamento online – ore 21: spazio personale/comunitario.

red

mons. de Raemy | © archivio/cath.ch
23 Febbraio 2024 | 06:12
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