Ticino e Grigionitaliano

Il nuovo numero di «Arte e Cultura» dedicato alla chiesa di S. Lorenzo a Ligornetto

Conosciuta per le sue notevoli testimonianze architettoniche, tra cui la finta cupola prospettica di Cipriano Pelli di Aranno, la chiesa di S. Lorenzo a Ligornetto è un condensato di opere d’arte pittoriche. Il nuovo numero di «Arte e Cultura», che le è interamente dedicato, ne illustra le ricchezze, come ci spiega Mirko Moizi, vicedirettore della Rivista.

Mirko Moizi, come scegliete le chiese cui dedicarvi entro la redazione e come è nato, nello specifico, questo numero dedicato alla chiesa di Ligornetto?

In generale, ci indirizziamo verso quelle chiese che non hanno ancora una monografia a loro dedicata o che necessitano – sotto vari aspetti – di un aggiornamento scientifico rispetto a quanto scritto in passato, in modo che le nostre ricerche, basate su un’approfondita analisi d’archivio ma pure su un lavoro di squadra ben rodato, possano gettare maggiore luce sulle vicende degli edifici di cui ci occupiamo. In altri casi, sono determinati enti – i consigli parrocchiali su tutti – a contattarci perché interessati al nostro lavoro: ed è quello che è successo con il numero sulla parrocchiale di Ligornetto, realizzato poco tempo dopo l’importante restauro della chiesa.

Quali furono le epoche di maggior sviluppo dell’edificio?

L’attuale edificio è il risultato di lavori condotti dagli anni Trenta del Settecento, quando si decise di rinnovare l’antica chiesa di San Lorenzo. L’incarico fu affidato a Giuseppe Salvatore Caresana di Cureglia, fratello dell’allora priore di Ligornetto, il quale preparò una serie di progetti che abbiamo rintracciato e riprodotto nel volume. In un primo momento (1735-1741), a causa di problematiche finanziarie, si edificò però solamente la zona presbiteriale, raccordando questa nuova parte alla navata della vecchia chiesa; i lavori furono poi ripresi negli anni Settanta del Settecento, quando l’architettura della chiesa assunse – nella struttura di base – l’attuale aspetto.

Chi sono gli artisti principalmente intervenuti nella decorazione della parrocchiale di San Lorenzo?

Il tardo Settecento rappresenta indubbiamente il momento di massima attività all’interno della chiesa, dal punto di vista sia edilizio che decorativo. Risale infatti a questo periodo, ad esempio, l’intervento pittorico di Alessandro Valdani di Chiasso, artista al quale siamo riusciti a ricondurre per la prima volta, su base documentale, gli affreschi della volta della navata e quelli delle vele del presbiterio. Negli ultimi anni del secolo, inoltre, furono eseguiti pure i tre teleri che ornano le pareti dello stesso presbiterio, opere di Giovanni Battista Innocenzo Colomba di Arogno che raccontano, attraverso una potente e teatrale drammaticità, alcune storie della vita di San Lorenzo. Si tratta di veri e propri capolavori, al pari della finta cupola realizzata da Cipriano Pelli di Aranno (foto), il quale a Ligornetto dipinse un’architettura illusionistica che annulla le barriere fra spazio reale e spazio dipinto.

Proprio il rapporto fra architettura reale e architettura dipinta, precisa analisi iconografica dei tre teleri del Colomba (mai affrontata in maniera così approfondita), puntuale ricostruzione delle vicende storico-artistiche dal tardo Seicento al Novecento e analisi degli ultimi interventi di restauro sono gli aspetti che vanno a comporre questo nostro ultimo volume dedicato alla parrocchiale di Ligornetto, uno dei più interessanti scrigni di arte sacra nella Svizzera italiana.  

Laura Quadri

14 Dicembre 2022 | 06:01
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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