Il chiostro esterno del museo intitolato al cardinale Martini.
Internazionale

Il Museo diocesano di Milano polo attrattivo anche durante l’estate

di Cristina Uguccioni 

Nel 2001, inaugurando a Milano il Museo Diocesano, da lui fortemente voluto, il cardinale Carlo Maria Martini affermava: «La Chiesa è tenuta a conservare, tutelare e valorizzare i beni culturali che ha promosso e realizzato nel corso della sua storia: la fede tende, di per sé, a esprimersi in forme artistiche, nel bello, come riflesso della bellezza di Dio, della bellezza del vangelo. Lo scopo del Museo, luogo di fede e di umanità, è anche dimostrare l’umanità della fede, di infondere il gusto della bellezza che salva e insieme il gusto della pace e dei suoi frutti».

Questo scopo viene perseguito giorno dopo giorno dal Museo diocesano, che dal 2017 è intitolato proprio al cardinale Martini. Situato nei chiostri di sant’Eustorgio, complesso di grande pregio comprendente anche l’antica Basilica di sant’Eustorgio, il Museo ospita una Collezione permanente costituita da quasi mille opere, comprese tra il II ed il XXI secolo, che rappresentano una impareggiabile testimonianza della ricca produzione artistica ambrosiana e offrono un interessante panorama del gusto collezionistico non solo arcivescovile, ma anche privato. Tra le molte opere di valore esposte spiccano il Crocifisso di Hayez, il San Giuseppe di Reni, la Pietà di Procaccini, il San Francesco del Bergognone, la Via Crucis Bianca di Fontana. Moltissime opere provengono dalle parrocchie del vasto territorio della Diocesi ambrosiana, un’area culturalmente e artisticamente ricchissima. Sono stati scelti dipinti su tavola e su tela, sculture lignee e marmoree e oggetti di arredo liturgico che non erano oggetto di devozione locale o che in molti casi presentavano problemi conservativi, e che sono stati pertanto restaurati. A questo nucleo di opere si aggiungono, per iniziativa del cardinale Martini, quelle provenienti dalla Quadreria Arcivescovile: dipinti delle antiche collezioni degli arcivescovi ambrosiani. E poi vi sono le collezioni lasciate al Museo da privati, fra le quali spicca la collezione dei Fondi Oro donata dal giurista Alberto Crespi.

Il Museo diocesano è uno scrigno di tesori e di storie di fede viva e vitale passata di generazione in generazione, in una catena di cui, in questo tempo, si stanno costruendo nuovi anelli. E questi nuovi anelli sono rappresentati anche dalle molteplici attività del Museo: anzitutto vi è la costante opera di cura delle opere e di allestimento di originali percorsi espositivi. A ciò si aggiunge l’organizzazione di mostre temporanee in estate, durante la Quaresima e la Pasqua e durante l’Avvento e il Natale con la speciale iniziativa «Un Capolavoro per Milano», l’esposizione di un’opera di straordinario valore proveniente da un altro Museo. Vi sono poi l’offerta di attività ludico educative per bambini e ragazzi e la proposta di percorsi di visita studiati ad hoc dai servizi educativi del Museo per le scuole, le parrocchie, le famiglie, gli adulti.

«Il Museo diocesano è una «casa» viva e aperta a tutti», dice la direttrice, la professoressa Nadia Righi. « È una casa nella quale scoprire la storia della fede cristiana, lasciarsi afferrare dalla bellezza, farsi interrogare nel profondo. Noi ci impegniamo a conservare al meglio le opere, preparare percorsi espositivi, pensare alla didattica, elaborare un progetto culturale che includa mostre temporanee e diversi linguaggi espressivi allo scopo di accompagnare i visitatori, aiutarli a cogliere non solo la dimensione artistica ma anche quella spirituale delle singole opere, aiutarli a entrare in relazione con esse, a domandarsi cosa dicono a ciascuno di loro oggi, a porsi interrogativi sui misteri rappresentati. Anche nel periodo estivo, dal 17 luglio ai primi di settembre, quando l’esposizione permanente è chiusa, il Museo continua a svolgere il proprio compito, seppure in forma diversa: tutti i giorni, dalle ore 18 alle 22.30 è possibile ritrovarsi nel chiostro, dove è attivo un bistrot, e visitare mostre fotografiche temporanee. Quest’anno ne proponiamo una dedicata ai Sony World Photography Awards, un’altra al fotografo francese Robert Doisneau. D’estate il Museo si presenta dunque come un luogo bello dove famiglie, giovani, anziani possono trascorrere qualche ora in compagnia e riflettere sull’umano, con le sue magnificenze e i suoi drammi, attraverso lo sguardo di importanti fotografi».

Il chiostro esterno del museo intitolato al cardinale Martini. | © Museo di Milano
11 Luglio 2023 | 13:15
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