Ticino e Grigionitaliano

Il Meeting di Rimini prosegue… a Bellinzona

«Una passione per l’uomo»: sarà questa frase di don Luigi Giussani, che descrive l’essenza del cristianesimo, il tema del prossimo Meeting di Rimini. Il 43mo Meeting per l’amicizia fra i popoli si terrà nella Fiera di Rimini dal 20 al 25 agosto 2022.

Ma mentre a Rimini è calato il sipario sull’edizione 2021 del Meeting a Bellinzona, da oggi venerdì 27 a sabato 28 agosto, presso la Chiesa di Cristo Redentore dell’uomo, si potrà vedere una selezione tra i numerosi incontri proposti a Rimini. Qui trovi maggiori informazioni e il programma completo della proposta bellinzonese.

A Bellinzona vi sono però anche degli appuntamenti inediti. In particolare la presentazione, venerdì 27, alle 19.30, in presenza, della mostra «Ildegarda, la monaca che aprì il cielo» con il curatore dr. Martin Zogg e p. Paolo Santagostini, frate cappuccino di Bellinzona. È prevista in seguito una cena conviviale e alle 21.30 il concerto dal titolo «Ispirazioni popolari» con il «Duo Kirsch» composto da Anton Jablokov (violino) e Stefano Moccetti (chitarra).

«Il Meeting negli anni – ci racconta Marcello Sani, di Bellinzona  – è diventata un’esperienza molto conosciuta e apprezzata nel mondo. E’ di grande valore perché riesce tutti gli anni a far incontrare numerose persone della cultura, della politica, della scienza,…. E’ un vero luogo d’incontro. E’ bello vedere dialogare la gente su vari temi senza fare demagogia, ma per il piacere di confrontarsi. Ma per me è un’esperienza bellissima, direi più dal punto di vista umano che da quello culturale. Sono 40 anni che vado al Meeting e ho incontrato tantissime persone che spesso rivedo negli anni. Nei primi meeting facevo una corsa a seguire il numero più alto possibile d’incontri, perché sono un tipo curioso, mi interesso di tutto. Ma oggi preferisco maggiormente incontrare le persone e parlare con loro».

«Il coraggio di dire «io»». Questo il titolo dell’edizione del Meeting di quest’anno tratto da una citazione del filosofo danese Søren Kierkegaard. «Questa frase – continua Marcello – significa per me prendere seriamente la mia responsabilità nei confronti della realtà. Non posso nascondermi dietro la scusa di affermare che le cose che capitano non avvengono per colpa mia. Portare il meeting a Bellinzona significa portare a livello locale la stessa esperienza di bellezza e di dialogo. La comunità di CL di Bellinzona è piccola e negli ultimi anni è stata molto impegnata nell’esperienza della scuola cattolica (la Traccia e la Caravella). Ma è da 40 anni che cerco di convincere di riproporre il meeting a livello locale. «Il Covid mi ha dato una mano» e con alcuni amici abbiamo pensato di riproporre questa esperienza a Bellinzona nel weekend successivo alla kermesse di Rimini. Credo sia una bella occasione per tutto il Sopraceneri».

26 Agosto 2021 | 19:01
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