Grazie alla tecnologia la kermesse riminese è stata seguita anche in Ticino.
Ticino e Grigionitaliano

Il Meeting per l’amicizia tra i popoli anche in Ticino

La 42ma edizione del Meeting di Rimini si terrà dal 20 al 25 agosto. Quest’anno la kermesse riminese si propone in una doppia versione: aperta al grande pubblico e in diretta streaming. Possibilità di vivere questa esperienza anche a Lugano e Loverciano. Nel weekend successivo anche a Bellinzona.

Alla manifestazione, che si terrà dal 20 al 25 agosto nei padiglioni della Fiera di Rimini, si potrà partecipare in sicurezza grazie al green pass e a un’app dedicata per smartphone. Avere «il coraggio di dire io» – come recita il tema di questa edizione del Meeting di Rimini – proprio nel momento di crisi che stiamo attraversando, dice che l’impegno per un futuro carico di speranza nasce dal desiderio di felicità posto al cuore del nostro «io». Il Meeting è un evento culturale che da oltre quarant’anni raduna, per una settimana, decine di migliaia di persone e ospiti da ogni parte del mondo per dibattere e riflettere su tematiche che hanno a che fare col destino dell’uomo e la sua ricerca del bene, del bello, della giustizia. Un’esperienza che ha permesso negli anni di far incontrare e dialogare in modo fecondo persone di diversa origine culturale, religiosa, etnica, accomunate dal desiderio di lavorare per la crescita dell’uomo dentro le sfide del presente. L’ampio programma è disponibile su: meetingrimini.org

Il Meeting a Lugano, Loverciano e Bellinzona

Al LongLake Festival Lugano, anche quest’anno sarà possibile seguire alcuni momenti significativi del ricco ventaglio di proposte del #Meeting21 al Palazzo dei Congressi. L’invito ad assistervi assieme vuole essere una possibilità di incontro personale e di dialogo a partire dalle sollecitazioni offerte. Maggiori info sono disponibili sul sito del Centro Culturale della Svizzera italiana. Anche a Loverciano e a Bellinzona (nel weekend successivo) sarà possibile seguire alcuni incontri.

Abbiamo rivolto alcune domande a Roberto Laffranchini, presidente del Centro Culturale della Svizzera Italiana, per meglio capire questa nuova modalità locale di vivere il Meeting di Rimini.

Roberto, partiamo da Rimini. Dalla tua esperienza di frequentatore del Meeting quale è il suo valore?

Il Meeting per l’amicizia fra i popoli è un evento unico. Offre una possibilità straordinaria di incontro e di conoscenza che risponde al desiderio profondo di ogni uomo: bellezza, verità, giustizia, pace, amicizia.

Ogni anno mi sono sentito provocato a immergermi nella realtà attraverso la testimonianza di personalità impegnate concretamente a portare un contributo nella costruzione del bene comune e capaci di comunicarlo e di trasmettere la loro passione umana.

Come insegnante, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, è sempre stato una fonte di idee e scoperte da sviluppare con i miei studenti e colleghi. Anche dopo tanti anni di presenza al Meeting ho sempre trovato un grande arricchimento e novità soprattutto grazie alla possibilità di viverlo non da solo ma dentro un popolo, una compagnia di amici. È questa conoscenza «partecipata» che può veramente entusiasmare. Ricordo, quando nel 2012 l’Associazione Amici di Eugenio Corecco ha  allestito la mostra sul compianto vescovo di Lugano al Meeting, incontrando centinaia di persone, abbiamo sperimentato nel nostro piccolo, la ricchezza di una collaborazione che si comunica a tutti. Questo è sempre stato il metodo del Meeting.

Il Meeting 2021 è intitolato «Il coraggio di dire «io»». Il titolo è tratto da una citazione del «Diario» del filosofo danese Søren Kierkegaard. Come risuona il tema di quest’anno dentro la tua esperienza di vita?

Il titolo è una frase di un filosofo, ma non vale solo per i filosofi. Soprattutto nel momento di crisi e di tentativi di ripresa che stiamo attraversando, afferma che l’impegno per una costruzione carica di speranza nasce dal desiderio di bene, di bello, di felicità posto al cuore del nostro «io». Solo un «io» libero e responsabile non chiuso nell’individualismo e neppure smarrito nella massa anonima può essere il vero protagonista.

Come nasce la modalità locale, in Ticino, del Meeting? Solo conseguenza della pandemia?

L’anno scorso non si è potuto andare a Rimini per il Meeting e perciò in varie città italiane (e di tutto il mondo) sono state proposte delle iniziative in collegamento con Rimini. In Ticino, con diverse modalità, ci sono state tre postazioni: Lugano, Bellinzona e Loverciano. A Lugano il Centro Culturale della Svizzera italiana si è fatto promotore dell’iniziativa e in modo inaspettato ha trovato spazio nell’ambito del LongLake festival di Lugano. È stata una bellissima esperienza nonostante le restrizioni. Quest’anno a Rimini ci sarà il Meeting in presenza, ma si è voluto tener conto dell’importanza di una dimensione universale e locale, soprattutto nelle realtà estere. Noi abbiamo aderito con entusiasmo per il desiderio di vivere e offrire questo evento alla gente ticinese.

Quali gli aspetti salienti della proposta luganese?

Nella proposta luganese abbiamo cercato di riproporre alcune delle tematiche attraverso cui si snoda il programma di Rimini. Centrale è il dialogo interculturale, che interpella sicuramente anche gli uomini di fede, l’ecologia integrale di papa Francesco, il senso della democrazia e la costruzione della pace, l’emergenza educativa a cui è sempre più evidente non si può non rispondere. La scienza e l’arte hanno sempre un ruolo fondamentale al Meeting. Il Meeting è anche fatto di testimonianze di esperienze in atto nelle più diverse situazioni del mondo: noi proponiamo la mostra «Tu sei un valore».

E poi c’è anche la mostra «The three of tales. Tolkien e la polifonia della creazione». Perché l’avete selezionata tra le proposte per Lugano?

Ho letto i romanzi di Tolkien diversi anni fa, poi li ho rivissuti attraverso il cinema. Sono racconti che ti restano nel cuore e non puoi non pensare all’autore di queste incredibili storie, cercando di andare alle radici della sua creatività. Ricordo che alcuni amici e colleghi, con un gruppo di ragazzi, avevano addirittura messo in scena «Il Signore degli anelli» con tanto di musiche originali scritte dal musicista e compositore D. Swann, amico di Tolkien.  C’è poi la curiosità di vedere una mostra che nasce in forma virtuale, che sfrutta tecnologie avanzata, e che promette di far vivere un entusiasmante viaggio immersivo.

Lunedì 23 agosto, alle 21, nel Boschetto Ciani, ci sarà l’incontro «Il coraggio di dire «io»: testimonianze». Ci puoi dare qualche anticipazione?

In questo incontro, finalmente in presenza, tre protagonisti della nostra realtà si confronteranno con il tema del Meeting 2021. Parleranno della loro esperienza personale e delle opere in cui sono coinvolti.

Valerio Selle, giornalista, tra i promotori fin dagli inizi dell’Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo (un’ONG svizzera). Da vent’anni collabora a progetti nei contesti più difficili, ultimamente di nuovo ad Haiti. Don Emanuele di Marco che qualche anno fa, assieme ai ragazzi dell’oratorio di Lugano, ha «scovato» dei bisogni nascosti ma concreti di famiglie e persone in Ticino. Non poteva ignorare l’insegnamento del Vangelo, creando l’Associazione «Ape del cuore». Claudio Mésoniat, dopo aver diretto il Giornale del Popolo, si è lanciato in una nuova e innovativa impresa editoriale, il giornale online «Il Federalista». Una decisione non facile che attinge ad alcuni grandi ideali e che va rinnovata e riscoperta ogni giorno.

Non mancano gli «happy hour» nell’edizione luganese del Meeting di Rimini: perché li avete previsti?

La bellezza dell’incontro si vive e si assapora anche nella convivialità. Purtroppo le restrizioni oggi ci limitano molto, ma qualcosa siamo riusciti a organizzare. Perciò sono previsti tre aperitivi, presso l’oratorio di Lugano in Pza S. Rocco, aperti a tutti. E’ necessario iscriversi sul sito del Centro Culturale dove si possono trovare in modo dettagliato le modalità di partecipazione, nel rispetto delle norme vigenti.

di Federico Anzini


PROGRAMMA DI LUGANO

PROGRAMMA DI BELLINZONA (vernerdì 27 e sabato 28 agosto)

PROGRAMMA DI LOVERCIANO

Venerdì 20 agosto
ore 21.00 L’io, la fede e la sfida delle culture. Adrien Candiard, OP, Membro dell’Institut dominicain d’études orientales (IDEO) e Agbonkhianmeghe E. Orobator, SJ, Presidente Conferenza dei gesuiti dell’Africa e del Madagascar (JCAM). Introduce Alberto Savorana, giornalista.

Sabato 21 agosto
ore 10.30 La possibilità di dire «io», il mistero del linguaggio
Andrea Moro, Neurolinguista e scrittore, Professore di linguistica generale, Scuola Universitaria Superiore IUSS, Pavia. Introduce Mauro Ceroni, Professore di neurologia, Università degli Studi di Pavia
ore 12.30 Momento conviviale a base di piadina romagnola*
ore 20.30 Proiezione della videointervista «La crepa e la luce. Intervista ad Edith Bruck»

Domenica 22 agosto
ore 10.00 Santa Messa celebrata nella capella di Loverciano
ore 11.00 Il coraggio di dire «io» con Javier Prades, Rettore Università San Damaso di Madrid. Introduce Bernhard Scholz, Presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli.
ore 12.30 Momento conviviale*
ore 15.30 Presentazione della mostra virtuale «Vivere senza paura nell’età dell’incertezza»
ore 18.00 L’enciclica «Fratres Omnes» con Damir Mukhetdinov, Forum Internazionale Musulmano; David Rosen, Comitato Ebraico Americano; Card. Louis Raphaël I Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei; Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna. Introduce Roberto Fontolan, giornalista.
ore 19.30 Momento conviviale*
ore 20.30 Concerto di pianoforte dal vivo con Virginia Rossetti che eseguirà, introducendoli, brani di Schumann e Chopin

Lunedì 23 agosto
ore 19.00 Presentazione della mostra virtuale «The tree of tales. Tolkien e la polifonia della creazione«
ore 20.00 Momento conviviale*
ore 21.00 Leggere «Lo Hobbit» di J.R.R. Tolkien in prima media, una scelta, incontro (in presenza) con Eugenio Bonetti, direttore della Scuola Media Parsifal di Lugano

Martedì 24 agosto
ore 18.00 Povertà e valore della persona, con Gregory Boyle, Gesuita, Fondatore e direttore di Homeboy Industries, USA; Simona Carobene, Direttrice dell’Associazione Fdp – Protagonisti nell’Educazione, Romania; Anastasia Zolotova, Direttrice Ong Emmaus, Kharkiv, Ucraina. Introduce Alessandra Stoppa, Direttrice di Tracce.
ore 19.30 Momento conviviale*
ore 20.30 Sono ancora i romanzi che raccontano l’uomo? con Carmen Pellegrino, Scrittrice; Marco Pisoni, Sceneggiatore; Gian Mario Villalta, Direttore artistico del festival letterario Pordenonelegge, scrittore e poeta. Introduce e modera Luca Doninelli, Scrittore. Con contributi video di Alessandro Baricco, Scrittore; Sergio Givone, Filosofo; Massimo Onofri, Critico Letterario.

Mercoledì 25 agosto
ore 18.00 Custodi della vita. Il «noi» dentro l’»io» con Cristina Benetti, Jewish General Hospital di Montreal; Vincent Nagle, Cappellano Fondazione Maddalena Grassi, Milano; Patrick Vinay, Professor Emeritus of Medicine, Université de Montréal. Introducono Marco Maltoni, Direttore Unità Cure Palliative di Forlì, Membro dell’Associazione Medicina e Persona ed Elvira Parravicini, Director of the Neonatal Comfort Care Program, Associate Professor of Pediatrics, Columbia University Medical Center, New York.
ore 19.30 Momento conviviale*
ore 20.30 Educare alla libertà con Eraldo Affinati, Scrittore ed insegnante, fondatore della scuola Penny Wirton; Susanna Tamaro, Scrittrice. Introduce Costantino Esposito, Professore Ordinario di Storia della Filosofia all’Università di Bari.

*Per ragioni organizzative è richiesta l’iscrizione ai momenti conviviali, che dovrà pervenire ai seguenti recapiti entro la sera precedente il giorno dell’evento: nimargiotta@gmail.com, SMS/Whatsapp 079 555 91 15

Grazie alla tecnologia la kermesse riminese è stata seguita anche in Ticino.
19 Agosto 2021 | 15:00
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