Ticino e Grigionitaliano

Il complesso chiesastico di Balerna dall’Antichità ai giorni nostri

Dal punto di vista religioso, Balerna ha sempre svolto un ruolo di primo piano nei territori dell’attuale basso Ticino. Oltre alla collegiata di San Vittore, fulcro dell’intero complesso chiesastico, lo dimostrano il suo antico battistero, oggi noto come chiesa della Beata Vergine e di San Giovanni Battista ma edificio databile al V secolo facente parte di una rete di battisteri che furono determinanti per la diffusione della religione cristiana in questi territori, e il palazzo della Nunziatura, che dal XVII secolo in poi rappresentò una tappa imprescindibile per i nunzi apostolici che, su mandato del Papa, dovevano raggiungere la Nunziatura di Lucerna.

Proprio a questi due edifici la collana «Arte e Cultura» ha voluto dedicare il suo ultimo volume, ricostruendone nel dettaglio, grazie alle ricerche archivistiche condotte per l’occasione e a puntuali confronti stilistici, gli avvenimenti storici e storico-artistici più significativi.

Non è un caso, quindi, che in questo volume siano contenute molte novità, riguardanti, da una parte, l’architettura del battistero, delle cui vicende rendono conto in particolar modo Vladimir Ivanovici per il periodo tardo antico e Massimiliano Ferrario per l’Otto-Novecento, e dall’altra le opere d’arte conservate al suo interno. Fra queste, l’ancona lapidea realizzata ad inizio Cinquecento dallo scultore Tommaso Rodari e dalla sua bottega, l’opera più antica presente nella chiesa su cui si sofferma lo scrivente; la Madonna in trono col Bambino sulla parete di fondo del presbiterio, che Laura Facchin riconduce ad una cultura figurativa seicentesca ruotante attorno all’attività della bottega dei Bianchi e a quella dei Recchi; e le Storie di San Giovanni Battista sulla volta dello stesso presbiterio, qui convincentemente assegnate per la prima volta all’operato del pittore Francesco Antonio Giorgioli. Senza dimenticare le inedite attribuzioni che Andrea Spiriti propone per gli affreschi dei vari ambienti che compongono il palazzo della Nunziatura, nelle cui sale, come ricostruisce Paolo Ostinelli, venivano accolti i nunzi provenienti da Roma; si tratta infatti di opere di alta qualità, in parte influenzate dall’attività di importanti artisti del Seicento quali Evaristo Baschenis e Giovanni Ghisolfi e in parte riconducibili ai fratelli Giovanni Antonio Maria e Giovanni Antonio Torricelli, fra i massimi esponenti dell’arte rococò della regione dei laghi.

Come traspare dalle parole dell’arciprete don Gian Pietro Ministrini, pronunciate durante la presentazione del volume avvenuta lo scorso mese, è stata anche l’occasione per valorizzare i restauri condotti su questi edifici negli ultimi anni; in attesa di scoprire qualcosa di nuovo anche sulla collegiata di San Vittore, a cui «Arte e Cultura» dedicherà un numero non appena saranno terminati i lavori di restauro ancora in corso.

di Mirko Moizi, condirettore di «Arte e Cultura»

Per acquistare il volume: edizioni@fontana.ch.

28 Novembre 2023 | 11:38
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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