Ticino e Grigionitaliano

I commenti al Vangelo di domenica 24 dicembre

Calendario Romano IV Domenica di Avvento

Nel cuore del mistero il mistero dell’uomo

di Dante Balbo*

Mistero è un termine che comunemente viene usato per qualcosa di cui non si capisce nulla.
Nell’esperienza cristiana invece si considera mistero non qualcosa di incomprensibile, ma di incontenibile per le limitate risorse umane, ma di cui si conoscono bene gli effetti: in riferimento a Gesù, la salvezza da lui procurata a ciascuno di noi, l’esperienza della presenza di Dio nella nostra vita, il destino di eternità che ci attende. Quando guardiamo l’immensità del cielo, la bellezza di un tramonto, la varietà infinita della vita, saremmo presuntuosi se non collocassimo tutto questo nell’ambito di ciò che ci trascende. Quando ci innamoriamo, l’altro riempie il nostro cuore, ma se tentiamo di capire quello che ci succede, non ci sono spiegazioni, solo la vita che prende forma, si anima, trova una casa, un porto, un’anima che le dà senso, scopo, orientamento spalancato all’orizzonte infinito di un amore. Di questo mistero si è nutrita la madre di Dio, la giovane che ha ricevuto un annuncio impossibile da capire, ma così meraviglioso da incantare e proiettare in un fiducioso sì. La richiesta di Maria, su come si compirà quello che l’Angelo le ha appena descritto, non è un’obiezione, ma la comprensione che questo travalica il consueto disporsi delle cose. Se così non fosse, come tanti nella storia di Israele avrebbe saputo che dalla sua unione con Giuseppe sarebbe nato un bambino straordinario. Invece è come se ci fosse un’urgenza nelle parole dell’Angelo: questi conferma alla vergine che la sua maternità sarà speciale e Dio stesso la renderà feconda. Il sì di Maria trabocca come un fiume in piena, che inonderà la terra, riempirà il cuore dei credenti, li renderà terreno fertile come lei, per generare in loro la pienezza del Figlio di dio, nel corpo della chiesa. Il mistero di Dio è mistero dell’uomo, perché nell’accogliere la nostra umanità Gesù svela il nostro destino, la nostra intima essenza, il nostro cuore.

*Dalla rubrica televisiva Il Respiro spirituale di Caritas Ticino in onda su TeleTicino e online su YouTube

Calendario ambrosiano Domenica prenatalizia

La Genealogia di Gesù, una pagina di vero Vangelo

di don Giuseppe Grampa

Il Natale, quest’anno, è preceduto da una pagina evangelica che attesta con sicurezza l’appartenenza di Gesù alla storia umana Matteo vuole dire: Gesù appartiene alla storia del nostro popolo, è discendente di Abramo, Gesù è come noi ebreo. Una verità da ricordare in questa stagione che vede rinascere forme di antisemitismo. La Genealogia riportata dal Vangelo è divisa in tre parti: la prima parte è costituita dai Patriarchi di Israele a cominciare da Abramo. Ma con alcune originalità. Per esempio: tra i due fratelli Giacobbe ed Esaù viene scelto come antenato di Gesù non Esaù, che pure era il primogenito, ma Giacobbe, che con la frode si impadronì della primogenitura. Ancora, tra i dodici figli di Giacobbe viene scelto come antenato di Gesù non Giuseppe, il figlio più saggio, ma Giuda, che invece con gli altri aveva cercato di eliminare il fratello Giuseppe. Insomma, Dio non sempre sceglie i migliori. E Gesù dirà di essere venuto non per i giusti ma per i peccatori. Abbiamo poi la seconda serie degli antenati di Gesù: i re e Davide. Dobbiamo a lui le più belle preghiere che la Bibbia contiene: i Salmi, stupendi canti a Dio. Eppure quest’uomo non esita a mandare alla morte un suo soldato per impossessarsi della moglie. E proprio dal figlio avuto da questa donna, Betsabea, e dalla sua discendenza, verrà a noi Gesù. Nella parte finale della genealogia, a eccezione dei primi due nomi, Salatiel e Zorobabele, e degli ultimi due, Giuseppe e Maria, tutti gli altri sono sconosciuti. Ma Dio non è solo il Dio dei nostri padri: è anche Dio delle nostre madri. Infatti nella Genealogia di Gesù sono menzionate anche alcune donne, madri del Messia, ultima Maria. E prima di lei altre quattro donne: Tamar, Racab, Rut e Betsabea. Quattro antenate del Messia accomunate da una condizione di irregolarità, o perché straniere o per la loro vita poco raccomandabile. Per questo è giusto chiamarlo non solo Dio dei nostri padri, ma anche delle nostre madri. Così questa pagina, all’apparenza un elenco bizzarro di nomi, è davvero Evangelo.

23 Dicembre 2023 | 16:17
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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