Santuario mariano di Ziteil
Svizzera

Grigioni: salire a piedi al Santuario di Ziteil in val Surses tra natura, fede e cultura

di Cristina Vonzun 

La montagna, un luogo fisico ma anche spirituale, un luogo che tutti possiamo incontrare senza andare lontano dal quotidiano. In questa nostra epoca segnata dal dramma ambientale, salire in montagna significa non fuggire la realtà, semmai incontrarla nella sua totalità, anche contraddittoria. Un incontro di cui tante volte c’è bisogno per aprire gli occhi al grido del clima e della terra ferita. San Giovanni Paolo II, ammiratore dell’ambiente naturale, così definiva il necessario rapporto tra l’uomo e la natura: «Chi vuole davvero ritrovare sé stesso, deve imparare a gustare la natura, il cui incanto si sposa per intima affinità col silenzio della contemplazione. Le modulazioni del creato costituiscono altrettanti percorsi di straordinaria bellezza, attraverso i quali l’animo sensibile e credente non fa fatica a cogliere l’eco della misteriosa e superiore bellezza, che è Dio stesso, il Creatore, da cui ogni realtà prende origine e vita». Parole innervate nella storia le sue, tanto che nello stesso testo (del 1993) il Papa scriveva che frequentare il creato dà vita ad una sensibilità culturale da opporsi a quello che allora il Pontefice definiva l’imminente «olocausto ambientale» .

Verso Ziteil (2434 mt) nei Grigioni

E allora, zaino in spalla, ecco una proposta: salire ad un Santuario alpino nella zona di Savognin, poco lontano dal Ticino, «promosso» da alcuni siti di turismo come «il più alto santuario delle alpi». Un modo per unire l’immersione nella natura con la vita spirituale, scoprendo anche un angolo di cultura cristiana «alpina». Diciamo subito che la definizione che appare sul sito del santuario identifica il luogo come il «più alto luogo di pellegrinaggio in Europa e in Svizzera». Per la precisione sarebbe dell’arco alpino orientale. Ricordiamo infatti che il più alto santuario d’Europa è il Rocciamelone in Piemonte (val di Susa), che con i suoi 3538 metri svetta ben oltre i 2434 metri di Ziteil.

Ziteil, tuttavia, un primato forse lo vanta: essere il luogo più alto d’Europa dove la tradizione narra di un’avvenuta apparizione mariana. Di apparizioni, infatti, al Rocciamelone, non se ne hanno notizia: il Santuario piemontese fu costruito a seguito di un ex voto di un cavaliere crociato, nel lontano 1358, sulla vetta che la cartografia dell’epoca riteneva essere «la più alta delle Alpi».

Pellegrinaggio di inizio ‘900 a Ziteil

Apparizioni, culto e storia di Ziteil

Anzitutto occorre dare qualche coordinata: Ziteil è nei Grigioni, nel comune di Surses e la chiesetta appartiene alla Diocesi di Coira. Ai ticinesi la zona è nota perché è quella di Savognin. Il Santuario è raggiungibile a piedi in un’ora e 45 minuti di cammino dalla località di Munter (per l’itinerario vedi sotto).

Nel 1580 una contadina diciottenne della val Surses -come narrano le cronache – stava raccogliendo legna nei pressi di Salouf quando avrebbe avuto un’apparizione mariana: la Madonna, con le sembianze di una Signora vestita di bianco. Il giorno dopo l’apparizione si sarebbe ripetuta, con la richiesta di una processione perché cessasse la siccità che affliggeva da tempo la zona. Dato l’incredulità della ragazza, la notte successiva la Vergine sarebbe apparsa anche alla madre. Il giorno successivo madre e figlia si recarono dal balivo Alberto di Baselgia che organizzò una processione fino al luogo della presunta apparizione. Qualche giorno dopo un pastore sedicenne, mentre accudiva le sue pecore nei pressi di Ziteil, avrebbe avuto a sua volta un’apparizione della Vergine che avrebbe ripetuto le precedenti esortazioni. Questo viene documentato nella corrispondenza di Alberto di Baselgia con il nunzio apostolico. A questo punto, con il permesso del nunzio, Baselgia rinnovò le processioni e diede inizio ai lavori per la realizzazione di una cappella, che si sarebbe in seguito trasformata nell’attuale santuario. Dal 1919 al 1936 Alexander Lozza (1880-1953) di Marmorera, cappuccino, artista e poeta grigionese, fu il custode del santuario. Le sculture lignee di Lozza si possono ammirare a Salouf, mentre da Savognin a Stierva è presente un percorso di 12 km dove si incontrano testi poetici di padre Lozza.

Percorso, apertura, funzioni

In auto: da Thusis a Tiefencastel, superata la stazione di servizio e la stazione ferroviaria, svoltare a destra attraverso il ponte in direzione di Mon – Stierva – Salouf. Seguire la strada per 4 km fino a raggiungere il villaggio di Mon. Alla fine del villaggio c’è un’indicazione per Salouf, da seguire. Da Salouf si sale al parcheggio di Munter dove si posteggia acquistando al posteggio un biglietto di fr. 5.- al giorno. Da Munter in un’ora e 45 a piedi si arriva a Ziteil.

Con i mezzi pubblici: autopostale per Salouf da Tiefencastel o Savognin, poi si deve proseguire a piedi con una salita di circa 3 ore.

Ziteil è aperto nei fine settimana di luglio, agosto e settembre, durante la settimana solo per gruppi su prenotazione. A Ziteil, annunciandosi prima, si può pernottare. Orari e giorni di apertura: da sabato 25 giugno a domenica 14 agosto 2022: aperto da sabato alle 11 a domenica alle 16. Da sabato 20 agosto a domenica 25 settembre 2022: aperto da sabato alle 12 a domenica alle 14.

Programma: Sabato: 20 Confessione; 21 Rosario; Domenica: 7 Confessione; 8 Messa del pellegrino. Info e prenotazioni: ziteil.ch

Santuario mariano di Ziteil | © ziteil.ch
19 Luglio 2022 | 06:33
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