La riflessione di mons. Lazzeri sulla campagna di Missio per questo ottobre missionario

Vi riproponiamo le parole di riflessione del nostro Vescovo sulla campagna di Missio per questo ottobre missionario:

Il motto affiancato quest’anno alla campagna di Missio è ricco di richiami preziosi e di multiformi suggestioni. Evoca anzitutto il grembo contemplativo dell’impegno missionario cristiano. La vita infatti non è il semplice prodotto di alcune circostanze esterne, la conseguenza di determinate premesse, un fenomeno riducibile alle cause che lo hanno reso possibile. Ogni volta che i nostri occhi riconoscono un essere vivente, il nostro cuore ha la possibilità di entrare in contatto con una Presenza misteriosa, con una Realtà, umile e maestosa insieme, che pur senza parole suscita in noi un immenso senso di rispetto, di adorazione, di riconoscenza. La vita, nel suo apparire in noi e fuori di noi, ci umanizza, ci tiene desti e vigili, risveglia la consapevolezza della nostra responsabilità, mobilita le nostre energie. In altre parole,
ci fa scoprire come la missione che Gesù affida a noi che desideriamo essere suoi discepoli sia profondamente connessa con il nostro essere chiamati all’esistenza. Non si esaurisce in un impegno di sviluppo economico, sociale, culturale, ma neppure si limita a proposte religiose che si sovrappongono artificialmente a ciò di cui ogni giorno occorre occuparsi: il cibo, la famiglia, il lavoro, l’educazione, la promozione umana a tutti i livelli. La vita ci precede sempre. È la linfa che sale in noi in ogni istante e, contemporaneamente, irriga chi ci sta accanto, rende palpitante e feconda la creazione nella quale siamo immersi. Non si tratta di manipolarla per piegarla ai nostri scopi, per renderla utile alle nostre cause sempre troppo interessate. Guai se noi pretendiamo di controllarla, di potenziarla in base ai nostri calcoli utilitaristici, di sfruttarla in maniera egoistica! La vita ci sfugge di mano ogni volta che tentiamo di afferrarla con la forza per affermare noi stessi contro gli altri. Ciò che essa ci chiede di fare è di accoglierla, di discernere ogni giorno la sua signoria silenziosa, fragile e insieme inscalfibile. Gesù ha cominciato la sua missione pubblica, annunciando la prossimità del «regno di Dio», aprendo il cuore degli uomini alla possibilità di accedere a un modo di vivere fuori dalla schiavitù del doversi difendere dall’altro, dall’ossessione del possedere e del dominare per non essere travolti. Prendendoci per mano e coinvolgendoci nella sua vita umana pienamente e radicalmente filiale e fraterna, ci ha fatto scoprire l’affidabilità del Padre in ogni istante del nostro cammino su questa terra. Lasciamoci allora affascinare dalle testimonianze che anche quest’anno Missio ci propone. Vengono dall’India, paese sconfinato nello spazio e nel tempo, immenso per territori vasti e passato ricco di cultura e di spiritualità. Qui vivono cristiani che ci interpellano per la loro semplicità e per il loro coraggio nel vivere il Vangelo nel quotidiano. La freschezza dei loro racconti ci fa bene. Ci aiuta a riscoprire un rapporto nuovo con le persone e con le cose, a cogliere nelle pieghe del presente più modesto il sapore inconfondibile della Pasqua del Signore. Che cos’è la missione se non avanzare in questo solco e «servire la vita»?

mons. Valerio Lazzeri, Vescovo di Lugano

cartella di animazione 2017

13 Ottobre 2017 | 12:00
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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