Martedì 12 settembre mons. Crameri è stato ospite a Breganzona.
Ticino e Grigionitaliano

Ecuador: nonostante violenza e corruzione, la Chiesa resta segno di speranza

di Silvia Guggiari

Quest’anno l’Ottobre Missionario in Ticino è iniziato in anticipo con la visita di mons. Antonio Crameri, di origine poschiavina, dal 2021 vescovo del Vicariato apostolico di Esmeraldas in Ecuador. Chiesa ospite del mese missionario sarà infatti quella dell’Ecuador. Abbiamo incontrato mons. Crameri e con lui abbiamo parlato della drammatica situazione del Paese dell’America Latina, ma anche del ruolo importante della Chiesa che ancora oggi, nonostante tutto, continua ad essere portatrice di speranza.

La violenza che ad agosto è sfociata nell’assassinio del candidato alle presidenziali Fernando Villavicencio, il narcotraffico con il commercio di armi e cocaina, dove l’Ecuador detiene il triste primato mondiale, la corruzione e la povertà: tante, troppe le piaghe sociali che ormai da anni piegano l’Ecuador e la sua popolazione. Mons. Crameri, come si vive in questa situazione?

«Sono ormai due anni che la situazione di violenza in Ecuador è degenerata. Quando sono arrivato nel Paese nel 2001, c’erano già problemi di bande, ma si limitavano al locale. Da qualche anno le organizzazioni criminali si sono consolidate divenendo mafie internazionali tra Ecuador, Colombia e Messico. Ogni giorno arrivano notizie di uccisioni: si vive nella paura, basti pensare che la gente dopo le 20 non esce più di casa. Inoltre, la corruzione è spaventosa: siamo governati dai narcotrafficanti. La vita purtroppo in Ecuador come in tutta l’America Latina non ha valore e il rischio ora è che la gente si abitui a tale situazione».

La speranza dunque dove si ripone?

«È difficile capire dove riporre la speranza: finora ho l’impressione che la Chiesa abbia ancora voce un po’ in tutto l’Ecuador, basti pensare che, quando ci sono state le rivolte e gli scioperi, gli indigeni hanno chiesto di fare da intermediaria proprio alla Chiesa».

Qual è il ruolo di sacerdoti e religiosi in questo contesto?

«Con il clero, ma anche con gli agenti di pastorale, insisto sempre sulla testimonianza: dobbiamo essere credibili e far di tutto per evitare che la corruzione esista anche tra noi agenti di pastorale. Purtroppo, infatti, anche da parte del clero ci sono stati atteggiamenti poco morali. E poi la presenza: essere presenti tra le famiglie, per esempio, che soffrono un lutto per una morte violenta, e sono davvero tanti, senza mai condannare nessuno. Per sacerdoti e religiosi in genere c’è ancora molto rispetto; fino ad ora la Chiesa non ha perso di credibilità e di autorità. Sono convinto che ora più che mai dobbiamo insistere sulla testimonianza, sulla formazione, sulla presenza e sull’educazione ».

Si è mai sentito in pericolo?

«Certo, ricordo almeno due episodi durante i quali ho rischiato la vita. Dicono che in genere non lasciano testimoni, ma io sono testimone di un omicidio; mi hanno lasciato vivere perché probabilmente non era arrivata la mia ora. Era giovedì santo, tornavo dalla Messa crismale ed ero vicino alla cattedrale quando ho sentito dei colpi di pistola. Capisco subito la situazione; procedo lentamente con la macchina e vedo l’assassino che scende da una strada laterale e mi guarda. Sono stati secondi eterni, poi l’uomo ha proseguito la sua strada. In un’altra occasione, era il 21 gennaio 2004, abbiamo subìto un assalto a mano armata in parrocchia e mi sono ritrovato con una pistola dietro alla nuca. Ricordo ancora il dialogo avuto con il capo della banda che il giorno stesso aveva partecipato a un incontro battesimale in parrocchia durante il quale avevo parlato della preghiera e mi disse: «Padre, non ti chiedo di pregare per noi, siamo già persi; ti chiedo di pregare per i nostri figli, affinché non crescano come noi». Questa per me è stata una luce che si è accesa e che mi ha fatto vedere che in ogni persona c’è qualcosa di buono, anche nel malvivente che sta compiendo una rapina ma che si preoccupa per i suoi figli».

A proposito di figli, come riuscite ad occuparvi dei giovani?

«Grazie alla lungimiranza dei miei predecessori che hanno puntato molto sull’educazione, nel vicariato di Esmeralda, che si estende per più di 6500 metri quadrati per una popolazione di circa 650000 abitanti, gestiamo ben 36 istituzioni educative. Ciò significa che siamo responsabili dell’educazione e dell’istruzione di circa 30mila alunni, dall’asilo fino al liceo, e dei loro genitori (spesso solo la mamma). Abbiamo un potenziale enorme che dobbiamo sfruttare il più possibile».

Con l’Ottobre missionario avremo modo di parlare dell’Ecuador e della sua Chiesa. Quali sono i progetti più urgenti che vorreste realizzare?

Due sono i campi sui quali vorremmo continuare a spendere le nostre energie: l’educazione, con il restauro delle strutture scolastiche, e la sanità. Gestiamo due ospedali con i quali vi è una convenzione con lo Stato: mantenere queste strutture necessita di una grande disponibilità economica, da soli come Chiesa non ce la facciamo e lo Stato ci lascia sempre più soli. Se non ci fosse la Chiesa, in diversi ambiti lo Stato non farebbe nulla o quasi. Il governo attuale è cattolico: fino ad ora, come Chiesa potevamo dunque esigere e sapevamo che in qualche modo una risposta l’avremmo ottenuta. Il 15 ottobre ci sarà il ballottaggio tra i due candidati alle presidenziali; la mia sensazione è che se dovesse vincere il partito dei correisti dovremmo prepararci come Chiesa a una possibile persecuzione o comunque a una vita difficile».

Giornata Missionaria: tema e appuntamenti

«Cuori ardenti, piedi in cammino» è il tema del mese e della Giornata missionaria universale 2023. Queste parole richiamano l’esperienza dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35). Durante il cammino, essi incontrarono il Signore risorto. Questo incontro infiammò i loro cuori e li spronò ad annunciare la risurrezione di Gesù. Quest’anno, l’invito di Missio è quello di camminare spiritualmente con la Chiesa cattolica in Ecuador, con i suoi vescovi, sacerdoti, suore e catechisti che ogni giorno sono in prima linea per testimoniare il Vangelo.

Gli eventi in Ticino

Sabato 14 ottobre, a Balerna, si terrà il Forum missionario con laboratori e testimonianze dai campi missionari.

Domenica 22 ottobre verrà celebrata la Domenica missionaria mondiale: i vescovi svizzeri raccomandano ai fedeli di rispondere alla colletta che si terrà durante le S. Messe.

Martedì 12 settembre mons. Crameri è stato ospite a Breganzona. | © missio
18 Settembre 2023 | 16:38
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