Ticino e Grigionitaliano

Estate, è tempo di libri, compagni di vita irrinunciabili

di Cristina Uguccioni

Estate: tempo di riposo, vacanze, cura dei legami più cari, scoperta del mondo e dei suoi incanti, ascolto della voce di Dio. Tempo anche di libri, compagni irrinunciabili nel cammino della vita. Ecco qualche suggerimento, in tema di fede.

Gli scritti e la dottrina di Santa Teresa di Lisieux

Quest’anno ricorre il centocinquantesimo anniversario della nascita e il centesimo anniversario della beatificazione di santa Teresa di Lisieux, giovane carmelitana scomparsa a soli 24 anni, proclamata patrona delle missioni e Dottore della Chiesa. In questa occasione si può scoprire o riscoprire il magnifico scritto che ha lasciato, «Storia di un’anima» (Edizioni Città Nuova). Benedetto XVI ha definito quest’opera «un piccolo grande tesoro», un «luminoso commento del Vangelo pienamente vissuto!». Il libro, infatti, «è una meravigliosa storia d’amore (con Gesù, ndr), raccontata con una tale autenticità, semplicità e freschezza che il lettore non può non rimanerne affascinato!». Chi desidera seguire Gesù troverà nella profonda dottrina di Teresa un sostegno solido e affettuoso, un nutrimento sicuro e abbondante. Il sostegno e il nutrimento di una donna che per molti, in tutto il mondo, è diventata una sorella.

I gesti «necessari» di Gesù

Nel volume «La cucina del Risorto» (Emi) il teologo Giovanni Cesare Pagazzi si accosta a Gesù indagando due Suoi gesti ritenuti «necessari» per comprendere chi Egli sia. Il primo, ben noto, è quello di nutrirsi e sfamare chi ha fame, che rivela il modo «rivoluzionario e unico» con cui Gesù ha considerato il cibo. Il secondo, quasi sconosciuto, è quello di cucinare: un gesto umanissimo che chiede cura e attenzione verso persone e cose. Pagazzi evidenzia «la qualità rivelativa della cucina del Risorto» (che istruisce sullo stile del Figlio) e mostra in che termini la pastorale «dovrebbe riverberare anche le sfumature tipiche dell’arte culinaria».

Cinque meditazioni del cardinale Martini

L’arcivescovo di Milano, il cardinale Carlo Maria Martini, è autore di «Notti e giorni del cuore» (In Dialogo-Itl Libri), volume che, con il metodo della lectio divina, propone cinque intense meditazioni. Nella Bibbia il cuore (sede dei sentimenti, delle emozioni, dei pensieri, delle decisioni) sta a indicare l’interiorità di una persona. Cosa vuol dire «notti e giorni del cuore»? «Vuol dire – afferma Martini – che il regno dell’interiorità non è mai dotato della stessa luce, quasi fosse una luce polare sempre uguale. Nella nostra interiorità c’è un continuo alternarsi di luci e tenebre, di giorno e di notte, di oscurità e di lampi». Per capire il senso degli alti e bassi dell’anima che si alternano nel cuore umano, per guardare dentro se stessi, Martini si fa aiutare «dai sentimenti di Maria, specialmente nel Sabato Santo». È un libro pregevole e utilissimo che conduce a riconoscere il dono della consolazione divina.

La riflessione sul lavoro dell’economista Bruni

Affronta invece il tema del lavoro il prezioso volume «L’arca e i talenti» (San Paolo edizioni) dell’economista Luigino Bruni. La Bibbia può anche essere letta come una storia del lavoro, dalla Genesi («il primo lavoratore è Elohim stesso, che il settimo giorno deve riposarsi facendo intendere, quindi, un lavoro e una fatica di Dio nell’atto creativo») fino «alla buona notizia che il Logos è diventato un carpentiere». Bruni ripercorre le grandi pagine bibliche dedicate al lavoro (incluse quattro note parabole evangeliche: i talenti, l’operaio dell’ultima ora, il figliol prodigo, il buon samaritano) mettendo in luce diverse dimensioni del lavoro: il lavoro come azione collettiva, il lavoro e l’intelligenza delle mani, il management, il dono, la solitudine nel lavoro, il lavoro e la festa.

L’intenso diario di Etty Hillesum

Etty Hillesum è una giovane ebrea olandese morta ad Auschwitz nel 1943: ha lasciato un imperdibile «Diario 1941-1943» (pubblicato in edizione ridotta e integrale da Adelphi). Inizialmente lontana da Dio, nella sua vita inquieta Lo ritrova proprio durante la Shoah. Trasfigurata dalla fede, si trasforma in una donna piena di amore e di pace interiore, capace di affermare: «Vivo costantemente in intimità con Dio». Nel Diario annota fatti, riflessioni sul mondo, su Dio e sugli altri. Scrive, ad esempio: «Dobbiamo abbandonare le nostre preoccupazioni per pensare agli altri, che amiamo. Voglio dir questo: si deve tenere a disposizione di chiunque si incontri per caso sul nostro sentiero, e che ne abbia bisogno, tutta la forza e l’amore e la fiducia in Dio che abbiamo in noi stessi e che ultimamente stanno crescendo meravigliosamente in me. O l’uno o l’altro: o si pensa solo a se stessi e alla propria conservazione, senza riguardi, o si prendono le distanze da tutti i desideri personali e ci si arrende. Per me, questa resa non si fonda sulla rassegnazione che è un morire, ma si indirizza là dove Dio per avventura mi manda ad aiutare come posso».

26 Luglio 2023 | 08:14
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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